Potature
La7, Urbano Cairo difende i risultati dei suoi talk show ma annuncia: "Il prossimo anno uno non ci sarà"
La crisi dei talk show politici è sempre più evidente dai dati di ascolto in calo costante. E a pagare il crollo di interesse verso i dibattiti televisivi è in particolare La7 di Urbano Cairo che proprio sull'approfondimento dell'informazione aveva puntato quasi tutto all'inizio della stagione televisiva. L'editore però non demorde e rilancia convinto che, nel lungo termine, i big che ha imbarcato porteranno i risultati sperati. Mentre Daria Bignardi sembra già sicura di vedersi smantellare il soporifero Le invasioni barbariche, restano in sella Lilli Gruber e Giovanni Floris. Anche Enrico Mentana, dato in più occasioni in partenza per presunte frizioni con l'imprenditore torinese, resterà al suo posto. Ma è su Michele Santoro che Cairo ha intenzione di potare qualche ramo. Servizio Pubblico costa 300 mila euro a puntata, una cifra destinata a dimagrire per far tornare i conti del gruppo tv. Caiuo sul Messaggero fa comunque il diplomatico: "Michele è partito da valori molto alti e ora, anche se ha mantenuto un buon livello di ascolto, intorno al 5,5%, ha perso qualche punto. O meglio - ha chiarito Cairo - era abituato a numeri più importanti. Ma la formula del talk nel suo complesso a mio avviso tiene bene e continua ad attrarre un pubblico ampio e qualificato". Dalla carezza poi passa alla mano ferma, ribaltando le parti e mettendola dal punto di vista del tribuno Michele: "Il rapporto con lui è eccellente - ci tiene a chiarire Cairo - Sappiamo però che per motivi personali Michele vorrebbe essere meno coinvolto nell'attività di conduzione e virare verso il ruolo di autore o produttore. Ha espresso un suo orientamento e di questo stiamo ragionando". E qui si comincia a sentire il tagliuzzare delle forbici, il numero di talk di La7 potrebbe ridursi: "Se quest'anno abbiamo puntato su quattro serate a settimana - ha spiegato l'editore di La7 - in futuro potrebbe essercene una in meno o lo stesso numero, ma con una preposizione diversa".