Il teletribuno a La7

La rete: se farà danni, pagherà lui

Matteo Legnani

L’approdo di Michele Santoro su La7 con il suo 'Servizio pubblicò è stato reso possibile dalla rinuncia del giornalista alla garanzia di copertura da parte dell’editore. Il consigliere di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, ha spiegato che la rete ha acquistato un prodotto superando l’ostacolo che aveva fatto naufragare la precedente trattativa con un contratto che prevede per Santoro "libertà editoriale", ma anche la sua personale responsabilità per quello che comunica. Stella ha spiegato che in occasione del primo tentativo di portare Santoro a La7, "lui aveva espresso il desiderio di avere libertà editoriale senza assumersi la responsabilità per gli eventuali danni. Se evidentemente questa volta gli abbiamo concesso la libertà editoriale è perchè lui ci ha dato indietro qualcos'altro", ovvero la rinuncia alle garanzie. Il consigliere del Telecom Italia Media, che ha da poco lasciato le cariche di vicepresidente esecutivo e amministratore delegato, ha anche aggiunto di non aver fissato obiettivi di ascolto: "Pago a seconda degli obiettivi che raggiunge - ha chiarito - ho stabilito una scaletta che credo mi consentirà di renderlo un programma redditizio". Infine, Stella ha spiegato come si sia convinto della possibilità effettiva di portare Santoro a La7 grazie "all’esperimento che ha fatto su altri network in cui si è scisso il discorso della responsabilità del mezzo che manda in onda una trasmissione e l'altro soggetto".