musica dal vivo
LiveNation, da Madonna ai Cure: un’estate di concerti imperdibili
"Il concerto è un’esperienza unica, non è come ascoltare un cd. Per questo i live non sentono la crisi". Parola di Andrea Pieroni, Managing Director di Livenation, la più grande agenzia di organizzazione eventi in Italia. Il momento, per l’industria musicale, non è dei migliori. La concorrenza degli mp3 e i prezzi alti dei cd hanno messo in crisi le vendite, ma i concerti tengono bene. "Anche nei periodi bui, il pubblico ha bisogno di una valvola di sfogo", spiega Pieroni. Andare a un evento live ha un prezzo. "Ma nel nostro paese il costo di un biglietto è più basso rispetto al resto d’Europa. Bisogna capire che allestire un concerto ha alle spalle tante spese: la macchina organizzativa, il montaggio del palco, lo staff per la security. Centinaia di persone che devono mangiare". Un'estate di musica - LiveNation è leader nel settore. "Per quest’estate abbiamo in programma grandi eventi: l’Heineken Jammin Festival, con nomi di risalto come Red Hot Chili Peppers, The Cure, Prodigy. Lo show dei Metallica allo Stadio Friuli di Udine. Poi c’è il Gods of Metal con Ozzy Osbourne, Guns N’Roses, Manowar e Motley Crue", annuncia Pieroni. "Ma anche Madonna, Tiziano Ferro, il cinquantesimo anniversario dei Beach Boys, BB King e molti altri. Sarà un’estate bella piena". Insomma, tutto il meglio su piazza passa dall’organizzazione di LiveNation. Che ha un occhio di riguardo anche per la sicurezza: "Ci affidiamo ai leader del settore, che sono nostri partner tutto l'anno. Lavoriamo a stretto contatto, monitoriamo, conosciamo chi costruisce i palchi. Tuteliamo i lavoratori al 100%". Spazio ai giovani talenti - L’obiettivo dell’agenzia è quello di stare sempre ai massimi livelli, muovendosi anche con un anno di anticipo per portare nel nostro paese i grandi nomi internazionali. E dando spazio anche alla valorizzazione di nuovi talenti, come i giovani Marco Guazzone e Il Cile, le scommesse più recenti di LiveNation. "L’Italia ha un mercato particolare. I grandi festival inglesi come Glastonbury sono impensabili da noi. Loro fanno il sold-out in poche ore, ancor prima di aver annunciato la line-up. Qui invece se non hai l’artista di spicco non vendi manco un biglietto", dice Pieroni. Nel panorama italiano, Milano continua ad essere la capitale dei live, soprattutto per ragioni logistiche e per il bacino di utenza ampio. "Anche se manca una struttura intermedia tra il locale da tremila posti e il Forum che ne contiene 11mila. Però riusciamo a lavorare con quello che abbiamo". I live quindi, allontanano la crisi: "Un ragazzo andrà sempre a vedersi un bel concerto, c’è l’aspetto visuale, ogni sera è diversa da quella prima. L’adrenalina non manca mai sotto il palco". di Pietro Pruneddu