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Tor Vergata sarà la smart city della scienza e dell'economia

AdnKronos

Roma, 25 set. - (AdnKronos) - "Mobilità sostenibile, energie rinnovabili, turismo scientifico, un’area che possa attrarre grandi eventi scientifici di carattere internazionale e dove ci sia un ritorno a livello turistico". Così il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, intervenendo al convegno "Economia della conoscenza e Smart cities per lo sviluppo sostenibile. Il progetto per l'area Castelli Romani-Tor Vegata" organizzato dalla Fondazione Economia Tor Vergata, illustrando il progetto per il 'Distretto dell'Economia e della Scienza per una Smart Sustainable City' presentato lo scorso luglio al Miur quando era ancora vice ministro. Progetto che punta a "trasformare il territorio con la più alta concentrazione di enti pubblici e di ricerca, che ha molte potenzialità ma al tempo stesso è degradato, in una smart city che si basa sulla conoscenza e sull’innovazione della ricerca". "Quando si parla di smart city - spiega il ministro - non si parla soltanto di mobilità elettrica ma di hub che creano posti di lavoro di qualità", una "grande idea per far ripartire l’economia dei territori a più livelli". Per realizzarlo, bisogna "mettere a sistema tutte le risorse, coinvolgere le imprese" e per questo "abbiamo avviato una serie di interlocuzioni con diverse imprese italiane" e "il 23 ottobre faremo un Patto della Ricerca in 10 punti per lavorare insieme con le aziende". Per l'area, continua Fioramonti, c'è "l’idea di collegare questa zona, che ora non è collegata, con un rafforzamento delle fermate con una metropolitana di superficie", ma soprattutto si tratta di un progetto pilota, anche a livello di governance, che "una volta sperimentato in quest’area potrà essere replicato in altre parti d’Italia" come Taranto e nell’hinterland napoletano. "Fin dall'inizio in questa università ci siamo posti il tema del territorio - spiega Luigi Paganetto, presidente della Fondazione Economia Tor Vergata - e abbiamo pensato di mettere in piedi un rapporto virtuoso tra l'innovazione che esce dall'università attraverso la ricerca e la comunità. Il tema della ricerca è centrale per lo sviluppo del Paese, sviluppare l'Italia significa fare crescita, fare crescita significa investire in innovazione", conclude assicurando che si tratta di "un progetto di medio periodo ma che non avrà tempi lunghi". Per il magnifico rettore Giuseppe Novelli, "questa università si trova in un territorio difficile, in cui ad essere laureata è una persona su 10, mentre nel centro di Roma è laureata una persona su 2. Abbiamo investito molto, soprattutto in sostenibilità; l'università è cresciuta e con lei è cresciuto il territorio. Questo è un dato di fatto".