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Ghiacciai più fragili e neri, colpa del riscaldamento climatico
Roma, 24 set. - (AdnKronos) - (di Loredana Errico) - I ghiacciai italiani sono sempre più fragili e neri, colpa del riscaldamento globale e dell'inquinamento. A tracciare il quadro all'Adnkronos è Guglielmina Diolaiuti, membro del comitato glaceologico italiano e professoressa della Statale Milano che, insieme ad altri ricercatori, ha condotto uno studio sui ghiacciai del Parco nazionale dello Stelvio analizzando 40 anni di dati. La fusione dei ghiacciai, spiega la ricercatrice, "non è più solo superficiale ma profonda e questo, in alcuni casi, comporta crolli, anche devastanti, di intere porzioni di lingua". Ma i ghiacciai non si sono solo assottigliati ma "anche anneriti per colpa dei detriti che cadono dalle pareti rocciosi circostante". Si tratta di situazioni "sempre più frequenti a causa del riscaldamento climatico e dell'inquinamento prodotto dai motori diesel, dalle industrie e dagli incendi boschivi". L'annerimento comporta un maggior assorbimento di radiazione solare da parte del ghiacciaio che fonde così più rapidamente con un "tasso di fusione anche di 8-10 cm al giorno". La situazione, dunque, è drammatica se si pensa che anche nel periodo estivo "le temperature non scendono sotto lo zero neanche di notte". Per esplorare il ghiacciaio dei Forni e capire gli effetti del cambiamento climatico, l'appuntamento è a Milano. In occasione di 'MeetmeTonight', evento ufficiale della Notte Europea dei Ricercatori, in programma il 27 settembre, lo stand della Statale offre, infatti, la possibilità di vedere con i propri occhi la dimensione del fenomeno, grazie a visori in 3D e alla tecnologia della Realtà Virtuale immersiva. I cittadini potranno così partecipare all’attività di ricerca attraverso il robot esploratore con cui i ricercatori hanno effettuato riprese a 360°, riproponendo le stesse sensazioni visive e auditive di chi è stato sul posto.