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Oxfam lancia allarme 'disuguaglianza climatica'

AdnKronos

Roma, 23 set. (AdnKronos) - I 48 Paesi più poveri del Pianeta ricevono da 2,4 a 3,4 miliardi di dollari all’anno in aiuti e finanziamenti diretti a ridurre l’impatto della crisi climatica: una cifra che equivale a meno di 1 centesimo di dollaro al giorno a persona. Un nuovo report di Oxfam denuncia l’emergenza e la 'disuguaglianza climatica' che colpisce i Paesi più poveri, in occasione del Climate Summit delle Nazioni Unite a New York. "La sopravvivenza di decine di milioni di persone in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, e in particolare in Africa - ricorda Oxfam in una nota - dipende già oggi e dipenderà sempre di più nel prossimo futuro dalla capacità di adattarsi e resistere all’impatto del cambiamento climatico e di eventi sempre più estremi, come siccità prolungate e durissime, alluvioni, cicloni e uragani. Tuttavia nei Paesi più poveri del Pianeta ogni persona, esposta ad un rischio continuo, riceve in media circa 3 dollari all’anno in aiuti utili a mettere in sicurezza se stesso e la propria famiglia dalla perdita di raccolti, allevamenti e tutte quelle risorse essenziali da cui ne dipende la sopravvivenza". Da qui l'appello: "Milioni di persone in Africa sono a rischio di carestie e malattie, se i leader mondiali, riuniti da oggi a New York, non interverranno immediatamente per invertire la rotta, colmando il divario tra gli obiettivi fissati nell'accordo di Parigi e i pochi progressi realizzati sino ad oggi". "I governi delle grandi potenze mondiali continuano a non mantenere le loro promesse di stanziamenti diretti all’adattamento dei Paesi poveri alla crisi climatica globale - dice la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti - Il paradosso è che questi Paesi pur non avendo responsabilità dei cambiamenti climatici, ne sono vittime, intrappolati in una terrificante spirale di crisi umanitarie, espropriati del futuro e costretti a diventare profughi. A loro prima di tutto dobbiamo pensare, facendo tutto il possibile perché possano ancora avere un futuro. Per questo oggi chiediamo ai Paesi ricchi e ai grandi donatori di intervenire immediatamente concedendo veri aiuti, e non prestiti da restituire che condannano milioni di persone alla povertà".