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La compravendita dell'usato fa bene all'ambiente

AdnKronos

Milano, 15 lug. - (AdnKronos) - L’economia dell’usato in Italia vale 23 miliardi di Euro, l’1,3% del Pil. Comprare e vendere usato è un gesto sempre più diffuso, praticato da 1 italiano su 2 nel 2018, che oltre ad avere un forte impatto economico, ha un impatto ambientale forse ancora più importante. Ipotizzando infatti che per ogni oggetto usato comprato venga evitata la produzione del corrispettivo nuovo, e per ogni oggetto venduto venga evitata la dismissione in discarica, qual è il risparmio generato in termini di emissioni nocive evitate all’ambiente? La ricerca Second Hand Effect, condotta per il quarto anno consecutivo dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (Ivl), ha quantificato l’impatto ambientale della compravendita su Subito utilizzando il metodo Lca, per determinare il risparmio in termini di emissioni di Co2 e di materie prime. Solo su Subito sono stati venduti oltre 18 milioni di oggetti, che hanno generato un risparmio di 5 milioni di tonnellate di Co2, in crescita rispetto all’anno precedente del +10,3%. Ma a cosa corrispondono 5 milioni di tonnellate di Co2? Alle emissioni prodotte da 4,8 milioni di voli a/r Roma-New York, o a quelle dovute alla produzione e al riciclo di 71,6 milioni di biciclette, 19,8 milioni di divani, 18,3 milioni di laptop, 22,4 milioni di passeggini, 364 milioni di paia di sneakers,7,6 milioni di kg di pasta o 66 milioni di iPhone 5. Ma soprattutto, evitare l’emissione di 5 milioni di tonnellate di anidride carbonica sarebbe come fermare il traffico di Roma per 15 mesi. Comprando e vendendo usato, non si evitano solamente le emissioni di anidride carbonica ma anche l’utilizzo di materie prime come plastica, alluminio e acciaio, tre materiali molto comuni nella produzione di beni di largo consumo. Sempre nel 2018 la compravendita su Subito ha fatto risparmiare 1,8 milioni di tonnellate di acciaio, 173.282 tonnellate di alluminio e 276.700 tonnellate di plastica, quella che servirebbe a produrre 5 miliardi di bottiglie in Pet da 2 litri. “In natura nulla si distrugge e tutto si trasforma, un concetto che si sposa perfettamente con la circolarità della second hand economy”, commenta Melany Libraro, ceo di Subito. “Dare nuova vita a un oggetto vuol dire anche contribuire al benessere del nostro Pianeta, in maniera concreta e praticabile da tutti. Ogni nostro singolo gesto ha in realtà un grande impatto". Ad esempio, spiega Libraro, "la compravendita di un’auto usata permette di risparmiare 5,6 tonnellate di Co2, un computer portatile 270kg, un divano 250kg, un passeggino 220kg, uno smartphone 75kg, una sedia 72kg, una bici 69kg, un paio di jeans 33kg e una t-shirt 7,2kg. Siamo quindi orgogliosi di affermare che grazie a oltre 18 milioni di 'piccoli gesti', fatti dai nostri utenti nel 2018 abbiamo risparmiato non solo 5 milioni di tonnellate di Co2, ma anche 276.700 tonnellate di plastica, ovvero quanta ne serve per produrre 5 miliardi di bottiglie Pet da 2 litri”. Entrando nel dettaglio del nostro Paese, Subito ha calcolato quali siano le regioni in cui sono state risparmiate più tonnellate di anidride carbonica e quali siano quindi quelle da considerare come le più green. La Campania si conferma anche quest’anno come la regione più virtuosa, posizionandosi al primo posto con 770.437 tonnellate di Co2 risparmiate, ovvero il 15,5% del totale. Anche il secondo posto trova una conferma anno su anno con la Lombardia e le sue 664.677 tonnellate (13,4%), seguita dall’Emilia Romagna che quest’anno entra nel podio grazie a 525.255 tonnellate risparmiate (10,6%). Chiudono la top5 il Lazio, che perde una posizione e registra 471.891 tonnellate di CO2 risparmiate (9,5%), e il Veneto con 440.532 (8,9%).