sostenibilita
Imballaggi per alimenti, sicura anche la bioplastica
Roma, 1 mar. - (AdnKronos) - Per anni siamo stati abituati a vedere intorno ai prodotti freschi, come salumi e formaggi, packaging in plastica ma, in termini di sicurezza, cosa sappiamo o cosa dovremmo sapere se quell’imballaggio fosse realizzato in bioplastica? Sostanzialmente niente, perché “anche le materie plastiche biodegradabili e compostabili possono essere adatte a confezionare prodotti alimentari se soddisfano i requisiti previsti dalle disposizioni legislative” spiega all’Adnkronos, Marco Sachet, direttore Istituto Italiano Imballaggio. Così, dunque, Sachet fa un po’ di chiarezza sulla confusione che regna intorno al mondo delle bioplastiche. Il termine bioplastica, infatti, spiega Sachet, “non è definito dalla legge e perciò si presta a essere interpretato in più modalità, sia dalla comunità dei tecnici, sia, e soprattutto, dall’opinione pubblica, dove non sono rari anche i fraintendimenti”. In particolare, sul dibattito, aperto sui media, sull’idoneità delle plastiche biodegradabili e compostabili al contatto con prodotti alimentari come mozzarelle o salumi, secondo Sachet è importante chiarire che “per essere commercializzate e utilizzate per il confezionamento di qualsivoglia prodotto alimentare, le plastiche biodegradabili e compostabili devono essere idonee al contatto alimenti, in ottemperanza, in particolare, al regolamento 1935/2004/CE (disposizioni generali sui materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti) e al regolamento 10/2011/UE (disposizioni specifiche per le plastiche destinate a venire a contatto con gli alimenti)”, proprio come qualsiasi altro materiale. Inoltre, aggiunge il direttore dell’Istituto italiano Imballaggio, “sarà cura dell’utilizzatore del packaging e quindi delle imprese alimentari e/o della distribuzione, valutare l’idoneità tecnologica della soluzione di packaging impiegata in ragione dell’alimento confezionato e delle condizioni di distribuzione e conservazione, così come indicato dall’art. 5 bis del decreto DPR 777 del 1982 e successivi aggiornamenti e modifiche".