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Bioeconomia made in Italy vale 251 mld, focus a Ecomondo 2017
Roma, 30 ott. (AdnKronos) - Solo in Italia il suo valore è stimato in 251 miliardi di euro, con circa 1,7 milioni di occupati. Su scala europea, invece, la bioeconomia vale intorno ai 2,2 trilioni di euro per 19 milioni di posti di lavoro. Numeri destinati a crescere in futuro. Il focus sulla bioeconomia sarà centrale ad Ecomondo, l’appuntamento europeo con la green economy e con l’economia circolare, organizzato da Italian Exhibition Group, in programma alla Fiera di Rimini dal 7 al 10 novembre insieme a Key Energy. Alla giornata inaugurale è atteso il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti tra i fautori per conto del governo italiano della Strategia Italiana per la Bioeconomia, della quale sarà offerta ad Ecomondo una panoramica con la conferenza in programma martedì 7 novembre dal titolo 'La bioeconomia in Italia: la nuova strategia e i casi di eccellenza'. Organizzato dal ministero dello Sviluppo Economico, Cluster Spring e dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo (presieduto dal professor Fabio Fava, tra i principali esperti del settore), l’incontro mostrerà il ruolo di primo piano che l’Italia sta giocando nell’ambito della bioeconomia grazie a diverse tecnologie sviluppate nei settori della chimica e delle biotecnologie industriali, ad ingenti investimenti privati e ad importanti progetti in corso per la riconversione di siti industriali non più competitivi in bioraffinerie (per l’ottenimento di bio-prodotti e biochemicals da fonti rinnovabili). Altro appuntamento di rilievo, quello in programma giovedì 9 novembre, 'Esempi di successo nella bioeconomia circolare in Italia', organizzato in collaborazione con Ocse e Cluster Spring. Diverse le aziende protagoniste: Novamont Group, con il caso Mater-Biotech, Caviro Distillerie ed Enomondo, per la bioeconomia circolare nel settore dei rifiuti alimentari, Gruppo Cap per il settore delle acque reflue. Massimo Centemero, presidente del CIC, interverrà sulla bioeconomia nel settore dei rifiuti organici urbani; infine, il caso di Mogu/Mycoplast, azienda che genera nuove materie dalla valorizzazione dei funghi. Nel padiglione D3 in collaborazione con Novamont, per la prima volta un percorso con esempi di eccellenza italiana nella bioeconomia circolare.