Sostenibilita

Da un garage ai mercati esteri, List esempio capitolino di made in Italy

Roma, 21 ago. - (Adnkronos) - Pizzi abbinati con il cachemire. Colori tenui, quelli della terra, in contrasto con il viola e il turchese. Fino ad arrivare ad una new entry: il color barolo. Il tutto senza tralasciare l'intramontabile bianco e nero. Con uno stile che si ispira ai magici anni 60. Sono queste le proposte per la prossima stagione autunno inverno della List Fashion Group, azienda che in 22 anni è riuscita non solo a conquistare il mercato nazionale ma anche quello internazionale. Una storia che ha avuto inizio nel 1991 in un garage romano e che nonostante il successo non abbandona la tradizione: circa l'80% della produzione è nel Lazio e l'obiettivo è di riportare in patria anche il restante 20% per un Made in Italy al 100%. L'avventura di List, spiega all'Adnkronos, Giulio Moscati, amministratore delegato della List, "nasce nel cuore di Roma. La nostra prima sede era un garage alle spalle di piazza Vescovio, che fu adibito in una sartoria con tanta difficoltà e fantasia". In quel periodo, "esistevano le aziende più note che usavano fare le collezioni con molto anticipo, con quello che si chiama il programmato, e in alternativa c'era il pronto moda. Quello che mancava era una via di mezzo e non ci siamo collocati in quella fetta di mercato creando delle vere e proprie collezioni ma con i tempi del pronto moda e non del programmato". Uno degli ingredienti fondamentali del successo "è legato, quindi, alla velocità che ci ha spinto a trovare le risorse proprio sul territorio. Dobbiamo lavorare a km zero". In poco tempo, sottolinea l'ad, "abbiamo raggiunto prima il mercato romano e poi man mano quello nazionale. Dal 2008-2009, inoltre, abbiamo iniziato a sbarcare un po' in giro per tutto il mondo e oggi siamo presenti in tutta l'area del golfo, da Mubai agli Emirati Arabi". E ancora: Singapore, Mosca ma anche Polonia e Azerbaijan. Il made in Italy fa il giro del mondo e le creazioni prendono vita nella capitale. Dall'ufficio stile al laboratorio, dove si trovano cartamodellisti, tagliatori e sarte, per arrivare agli uffici grafici per la proiezione del capo in altre taglie. La List ha un fatturato di 15 milioni e mezzo l'anno e conta, considerando anche l'indotto, un migliaio di persone. Ma chi è la donna List? La nostra donna, spiega Ruben Dell'Ariccia, presidente dell'azienda, "è molto trasversale. Noi non prendiamo ispirazioni dalle grandi dive ma cerchiamo di guardarci intorno. Guardiamo le donne fare la spesa, a lavoro e a casa, vicine ai propri figli. Le vediamo attive e cerchiamo di seguirle passo passo nell'arco della giornata mettendole nella condizione di poter essere sempre all'altezza della situazione". E per la prossima stagione autunno-inverno, oltre al bianco e nero "che delinea le nostre collezioni da sempre", Dell'Ariccia svela le prossime tendenze: "abbiamo delle vetrine con colori molto fusi, colori delle terre che si miscelano tra di loro. Il beige che si fonda con il vulcano, marroni più scuri spezzati da colori molto forti, come il turchese e il viola che noi proponiamo soprattutto per la maglieria e i cappottini che servono a rinvigorire questa atmosfera molto sobria e soft". E tra le novità dei colori c'è anche il barolo che "sottolineerà una buona parte della stagione".