Sostenibilita
Al lavoro nei campi di volontariato, l'altro modo di fare le vacanze estive
Roma, 8 ago. (Adnkronos/Labitalia) - Al lavoro per ripristinare un sentiero in un parco, monitorare la flora o la fauna di ambienti naturali e spiagge, aiutare il turismo nelle zone terremotate o informarsi sul rispetto e la tutela dei diritti umani. Per migliaia di italiani (si calcola almeno 5.000) è l'altro modo di fare vacanza, quello che si concretizza nel dedicare una o più settimane delle proprie ferie estive ai campi di volontariato. Un fenomeno che anche la crisi economica non ha fermato. Anzi. "In questi ultimi due anni -spiega a Labitalia Luca Gallerano, responsabile nazionale settore volontariato di Legambiente, che ogni anno porta nei campi estivi circa 3.000 persone- l'adesione alle iniziative non si è fermata: anzi abbiamo notato anche un leggero aumento dei partecipanti ai campi". L'età media dei partecipanti è sui 25-30 anni, ma i volontari hanno dai 15 ai 70 anni. Passare una parte delle proprie ferie (o tutte) insieme ad altri volontari, impegnandosi su un progetto preciso, risponde, secondo Gallerano, a due esigenze: "La prima è data indubbiamente dall'attrazione che esercitano i luoghi fantastici dove si svolgono i campi, luoghi che magari non sarebbe possibile visitare con costi così contenuti, come quelli rappresentati dal contributo di partecipazione al campo". In effetti, la lista delle località e dei progetti attivati da Legambiente soddisfa ogni gusto: si va dalle spiagge di Favignana o dell'isola di Itaca in Grecia alle coste di Gallipoli (Lecce), e di Pollica nel Cilento. E si può anche soggiornare nella tenuta Presidenziale di San Rossore (Pisa) oggi inserita nel Parco Regionale di Migliarino. Ma c'è anche la montagna. "Con la campagna Carovana delle Alpi -prosegue Gallerano- vogliamo puntare sulla qualità ambientale e sulla valorizzazione delle tipicità locali, e lavoriamo in Val Chiavenna e nelle Dolomiti Bellunesi". L'altra risposta dei campi estivi che piace molto, è quella data alla domanda di impegno. "C'è più voglia di rimboccarsi le maniche, partecipare e migliorare questo angolo di mondo dove viviamo -spiega Gallerano- con la consapevolezza che per uscire dalla crisi bisogna puntare sulla green economy e valorizzare le potenzialità delle comunità locali". In alcune attività come quelle di Pollica, cittadina in cui fu ucciso nel 2010 il sindaco Angelo Vassallo, "abbiamo cercato di sviluppare turismo sostenibile che ha portato alla costituzione di cooperative -aggiunge Gallerano- che hanno dato lavoro a ragazzi del posto". Tutti campi di Legambiente sono consultabili sul sito legambiente.it dove sono anche segnalati i posti ancora disponibili. C'è poi il tema della legalità, sul quale operano sia Legambiente sia Libera, l'associazione fondata da Don Ciotti. Tanti giovani scelgono di fare un'esperienza di volontariato e di formazione civile sui terreni confiscati alle mafie gestiti dalle cooperative sociali di Libera Terra, proprio con l'obiettivo di diffondere una cultura fondata sulla legalità e giustizia sociale. L'esperienza dei campi di lavoro di Libera ha tre momenti di attività diversificate: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, la formazione e l'incontro con il territorio per uno scambio interculturale. E "poiché le mafie non sono un fenomeno "meridionale" ma vivono, prosperano e occupano i territori del "Nord" non solo per fare affari ma per abitarli e trasformarli in modo permanente", spiegano da Libera, il 24 agosto parte a Lecco un campo simbolo,"diverso e ricco di spunti di riflessione". Per chi invece voglia concentrarsi sui temi del rispetto dei diritti umani, ci sono i campi di Amnesty International. "Da molti anni -spiega a Labitalia Riccardo Noury, portavoce di Amnsety International Italia- organizziamo appuntamenti sul lago Trasimeno ('Panta Rei') e a Lampedusa. Una vacanza diversa per riflettere sui diritti umani, su come contribuire al loro rafforzamento, sulle ragioni dell'attivismo". Da quest'anno, poi, i campi di Amnesty (campi.amnesty.it) sono diventati multimediali. "Tutti i partecipanti - aggiunge Noury- possono scrivere le loro esperienze, quello che fanno al campo e mandare foto su un blog aperto sul nostro portale". Un modo per far partecipe anche chi è rimasto a casa e, magari, chissà, sceglierà di esserci il prossimo anno.