lazio

Dall'ortica alla calendula, le 'erbacce' sono ricche di vitamine e sali minerali

Roma, 15 mag. - (AdnKronos) - Dalla carota selvatica all'ortica. Ma anche la portulaca, rosa canina e calendula. Sono le 'erbacce', ossia quelle erbe spontanee ricche di vitamine e sali minerali, che, assieme ad uno stile di vita sano ed equilibrato possono contribuire a migliorare il nostro benessere psico-fisico. Ed è proprio per riscoprire i saperi della tradizione e la biodiversità, che prende vita il primo incontro nazionale di 'Erbacce e dintorni. I saperi della tradizione e la biodiversità come risorsa', in programma il 6 e 7 giugno a Cerveteri, al Castello del Sasso. L'obiettivo, spiega la coordinatrice dell'evento, Rossella Radha, “è quello di creare una rete tra quanti si occupano di natura, biodiversità, sostenibilità e cibo sano”. 'Erbacce e dintorni' è anche il nome di un gruppo che ormai conta più di diecimila persone e che ha come obiettivo quello di riscoprire e valorizzare la bellezza e la ricchezza della natura e della biodiversità. L'evento che intende far riscoprire gli usi delle erbe spontanee (in cucina, nelle preparazioni per il benessere e la cura della persona, nella tintura naturale dei tessuti, nell'artigianato), offre anche la possibilità di degustare ed acquistare prodotti locali, di poter partecipare a veri e propri laboratori e corsi per imparare a realizzare le varie preparazioni. Ma vediamo qualche esempio. Contro lo stress di una vita frenetica c'è la rosa canina: un eccellente tonico per fronteggiare l'esaurimento e la stanchezza; stimola l’eliminazione delle tossine (soprattutto gli acidi urici, che provocano gotta e reumatismi) attraverso la diuresi. Le bacche hanno un’azione astringente dovuta alla presenza di tannini, utile in caso di diarrea e coliche intestinali. Inoltre, è un ottimo rimedio nella prevenzione di allergie e nella cura di rinite, congiuntivite e asma dovute al contatto con pollini; ma è consigliato nelle affezioni infantili come le tonsilliti, le rinofaringiti, otiti, tosse e raffreddore di origine infettiva. C'è poi la calendula. Le foglie possono essere consumate come le comuni insalate; i boccioli possono usati come sottaceti e possono sostituire i capperi; i petali essiccati sono usati per aromatizzare l'aceto o trasformati in deliziosi canditi. Della calendula si utilizzano tutte le parti della pianta che sono ricche di: flavonoidi; oli essenziali; carotenoidi ed in particolare il Beta-carotene, licopene, luteina, xantine che conferiscono il caratteristico colore aranciato; alcoli triterpenici e saponosidi. E' ricca di omega 3 la portulaca, utile per prevenire attacchi cardiaci e aumentare le difese immunitarie. Si tratta di una specie infestante, una delle più diffuse nelle colture estive. Raccolta allo stato spontaneo o talvolta coltivata, viene consumata da tempi remoti nelle regioni mediterranee. Dall'ortica mille usi e mille virtù. Depurativa, diuretica e alcalinizzante: si può usare in caso di affezioni reumatiche, di artrite, di gotta, di calcoli renali, di renella ovvero se si vuole un’azione depurativa e diuretica. L’ortica ha una grande capacità di alcalinizzare il sangue e facilita l’eliminazione dei residui acidi del metabolismo, che sono strettamente legati a tutte queste malattie. Si usa nelle anemie causate da mancanza di ferro o da perdite di sangue; il ferro e la clorofilla che abbondano nell’ortica stimolano la produzione dei globuli rossi; l’ortica è consigliata anche in caso di convalescenza, di denutrizione e di esaurimento, perché è ricostituente e tonificante. Inoltre, aumenta la secrezione del latte materno e perciò è consigliabile durante l’allattamento. Nonostante gli enormi benefici delle erbe spontanee, al giorno d'oggi, la maggioranza delle persone consuma solo verdure, frutta e ortaggi acquistati nei supermercati. Tanto che gli esperti consigliano di evitare abbuffate di erbe spontanee perché il nostro organismo non è più capace di assimilare la loro grande quantità di nutrienti. Ma perché le 'erbacce' sono così ricche di vitamine e sali minerali? “Semplicemente - spiega Radha- perché crescono nel luogo e nel tempo giusto. Quando cioè la fertilità del terreno, i nutrienti, l’umidità, le temperature e l’irraggiamento solare sono ottimali allo sviluppo spontaneo di ciascuna specie, senza forzature come avviene per le colture agricole”.