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Ritardi, discariche ed evasione sulla tassa rifiuti bloccano la "California d'Italia"
Roma, 31 mar. - (AdnKronos) - Quattro regioni del Sud - Campania, Sicilia, Calabria e Puglia - sotto osservazione per i rifiuti. Di queste solo la Campania, nel 2013, ha superato la media nazionale (del 42%), con il 44% di raccolta differenziata; la Sicilia rimane la più arretrata con solo il 13,4%; la Calabria arriva appena al 14,7% e la Puglia si attesta al 22%. Nella raccolta di carta e cartone, a fronte della media nazionale di 48,4 kg per abitante raccolti nel 2013, Campania e Puglia raccolgono circa 29 kg e ancora meno Sicilia (16 Kg) e Calabria (18 Kg), circa un terzo della media nazionale. Viene, inoltre, ancora smaltito in discarica il 93% dei rifiuti urbani in Sicilia, il 71% in Calabria e il 67% in Puglia, a fronte di una media italiana del 37%; solo la Campania ha abbattuto lo smaltimento in discarica arrivando al 19%. E a questo si aggiunge un'evasione altissima della tassa rifiuti: una media del 70%. Quattro regioni per un paradosso, perché se da una parte i ritardi allontanano dagli obiettivi previsti dalla Comunità Europea al 2020, dall'altra queste stesse quattro regioni rappresenterebbero "la California dell'Italia: le potenzialità, in termini di raccolta differenziata di carta e cartone, permetterebbero al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi previsti dalla Comunità Europea per il 2020 del 50% del riciclo", spiega all'Adnkronos il direttore generale di Comieco, Carlo Montalbetti. Campania, Calabria, Puglia e Sicilia sono state messe a confronto, in particolare sulla raccolta differenziata di carta e cartone, nella ricerca “Obiettivi di riciclaggio 2020: la raccolta differenziata di carta e cartone in quattro regioni nel Sud Italia”, realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, presentata oggi. "La componente della carta - sottolinea infatti Montalbetti - sarà quella che farà vincere l'Italia nel raggiungimento di questi obiettivi, e la troviamo soprattutto in queste quattro regioni dove noi stimiamo che ci siano almeno 500mila tonnellate di materiale cellulosico che purtroppo ancora oggi vanno in discarica". I problemi "sono essenzialmente di natura politico-amministrativa: non sono state fatte quelle scelte indispensabili per passare dallo smaltimento in discarica a un'efficiente raccolta differenziata". Un doppio danno, ambientale ed economico, come rileva Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: su carta e cartone, "qualora i kg/abitante/anno raccolti nel Mezzogiorno fossero portati ai 29 kg attuali ai 61 kg della media del nord e del centro Italia e qualora il costo del kg/abitante/anno fosse portato alla media del 12,4 centesimi di euro, avremmo un vantaggio economico nel mezzogiorno in termini di recupero di costi di oltre 69 milioni di euro l’anno così suddiviso: 35,4 milioni in Campania; 17,5 milioni in Sicilia, circa 8 milioni rispettivamente in Calabria e Puglia". Secondo Ronchi, sebbene in Campania la raccolta differenziata sia arrivata al 44%, "i costi sono raddoppiati rispetto alla media nazionale perché la dotazione impiantistica è carente e molti rifiuti, raccolti separatamente, devono essere inviati fuori regione, una quota addirittura all'estero, con sovraccosti eccessivi". Per adeguare le dotazioni impiantistiche sarà necessario sfruttare bene la programmazione dei nuovi fondi europei 2014-2020. "Per queste quattro regioni c'è la possibilità di accesso ai fondi che possono finanziare fino all'80% degli investimenti, sperando di non ripetere l'esperienza della programmazione europea 2007-2013 dove si sono spesi parecchi milioni ma almeno in tre regioni, cioè Puglia, Calabria e Sicilia, risultati significativi non si sono visti", sottolinea Ronchi. Nonostante la spesa, infatti, qui la raccolta differenziata non è stata organizzata in maniera adeguata, così come non adeguato è stato l'impegno degli amministratori e delle aziende che hanno lavorato con vecchi contratti che prevedono ancora un eccessivo ricorso alla discarica. "Sarebbe anche interessante capire come mai la Calabria che ha beneficiato di uno stanziamento di oltre 26 milioni di Fondi Ue nel 2007-2013 per progetti di raccolta differenziata e la Sicilia che ne ha avuti oltre 18 milioni siano rimaste a livelli così bassi”. Il costo alto è poi aggravato da tassi di elusione delle bollette dei rifiuti ancora alti e quindi da una inadeguata copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani. In questo quadro, gli obiettivi al 2020 si allontanano: "l'obiettivo non negoziabile è il 50% di avvio al riciclo per carta, vetro, plastica e metalli. Dove si è al 17% o al 14% come in Calabria e Sicilia è evidente che bisogna fare sforzi per raggiungere l'obiettivo Ue". Il Rapporto annuale Comieco relativo al 2013 evidenzia alcuni segnali positivi per il Sud, che per quanto riguarda la raccolta di carta e cartone ha registrato incrementi (+4,8%) migliori di Centro (+4,6%) e Nord (-1,7%); ma ancora ampi sono i margini di miglioramento in queste Regioni, considerando che si stima in un milione di tonnellate il potenziale di crescita per le raccolte di materiali cartacei, con i “giacimenti” più ricchi proprio in Campania e Sicilia. Nella ricerca sono anche avanzate alcune proposte per invertire la situazione del Sud e sostenere l’incremento della raccolta differenziata: misure di premialità come l’assistenza tecnica nella definizione dei piani tariffari o per l’avvio della raccolta porta a porta; strumenti economici come l’ecotassa per rendere meno vantaggioso lo smaltimento in discarica, il completamento della rete impiantistica, l’estensione di forme tariffarie puntuali; lotta all’insolvenza e all’evasione della tassa sui rifiuti; modalità di calcolo uniformi per valutare la raccolta differenziata; responsabilità estesa del produttore.