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Il chimico: "Uno standard Iso per i cosmetici naturali entro la prima metà del 2015"
Roma, 28 nov. (AdnKronos) - Una 'etichettatura bio' a livello internazionale per i cosmetici. Giancarlo Melato chimico dell'Area Tecnico-normativa di Cosmetica Italia spiega ad Adnkronos che "l'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (Iso, ndr) sta elaborando una norma internazionale che stabilirà i requisiti per classificare i prodotti bio e naturali". Al momento, però, non c'è una definizione univoca del mercato dei cosmetici 'green'. "Non c'è una definizione cogente di queste genere - spiega il tecnico - la legge non prevede cosa siano i prodotti cosmetici bio, organici o minerali dice solo che il cosmetico è una sostanza, una miscela che ha determinati scopi quali abbellire, profumare, ecc... ma non entra nel merito di questo aspetto". "Tutti i prodotti cosmetici ('bio' e non, ndr) devono essere conformi alla Regolamento (europeo) 1223/2009: poi sta alle aziende scegliere il canale dove andare a vendere. Nel campo dei cosmetici a caratterizzazione naturale, visto che non c'è una norma specifica, sono nati vari enti che hanno redatto dei protocolli privati e rilasciano dei certificati alle aziende che seguono tale protocollo - prosegue Melato - . In Europa c'è stata così una crescita di enti certificatori ai quali le aziende possono affidarsi". Nel tentativo di definire un unico criterio per indicare questa tipologia di cosmetici, "Iso sta preparando a livello mondiale uno standard per stabilire dei requisiti utili a classificare i prodotti bio e naturali. Entro la prima metà del 2015 dovrebbe essere quindi pubblicato un documento Iso per definire che cosa si intende per ingredienti naturali e biologici. Non sarà obbligatorio - spiega l'esperto - ma le aziende potranno avere un unico regolamento da seguire, valido in tutto il mondo: quindi ciò che sarà 'bio' in Italia, sarà 'bio' anche in America, ecc.. ". Volendo dare una definizione del mercato dei cosmetici 'green', premesso che tutti i prodotti devono rispettare le norme europee sulla sicurezza, secondo Melato si può dire che "le aziende che scelgono il canale a caratterizzazione naturale scelgono soprattutto gli ingredienti che arrivano dal mondo naturale, cioè quegli ingredienti che arrivano dalla natura e che hanno subito piccole variazione chimiche". Sul web circolano informazioni, a volte contrastanti, sugli effetti di sostanze come parabeni, siliconi e oli minerali (derivati dal petrolio) ma l'esperto ricorda che in ogni caso tutti gli "ingredienti utilizzati nei cosmetici sono stati valutati dalla commissione europea. Ci sono allegati alla norma europea con la lista degli ingredienti - conservanti, coloranti, filtri solari, ecc... - autorizzati". "I parabeni sono conservanti e sono tra i più studiati proprio perché presi di mira - spiega - Da poco è uscita una norma che diminuisce la concentrazione di un paio di parabeni ma non perché ci siano studi negativi ma perché l'industria ha preferito non salvarli a quelle concentrazioni. Sinceramente, sottolinea, si tratta degli ingredienti più studiati al mondo però c'è questa fama e quindi alcune aziende definiscono i loro prodotti 'paraben free' per marketing. C'è un po' di disinformazione che circola su Internet. Anche perché - ribadisce il tecnico - gli ingredienti possono essere usati solo se sicuri". "Anche i siliconi sono sicuri dal punto di vista dell'efficacia, saranno i consumatori a valutare se si trovano bene o meno con un prodotto - conclude Melato -. E' il mercato che decide in questo caso. Mentre gli oli utilizzati nel settore cosmetico sono quelli del settore farmaceutico con lo stesso grado di purezza. E' vero che derivano dal petrolio ma sono trattati in modo tale che l'olio che viene utilizzato è puro e sicuro per l'utilizzo sull'uomo".