sostenibilita
Ambientalisti uniti contro fotovoltaico ed eolico selvaggi
(AdnKronos) - No all'enorme mole di incentivi erogata nei confronti del grande eolico e del fotovoltaico industriale e sì alla tassazione alla fonte di queste 'super rendite' per investire in efficienza energetica, in ricerca, riduzione degli sprechi. E' la posizione delle associazioni ambientaliste firmatarie di un documento congiunto presentato da Italia Nostra e Amici della Terra in occasione dell'audizione presso le Commissioni X e XIII del Senato sul decreto "spalma incentivi". Le associazioni firmatarie (Italia Nostra, Amici della Terra, Lipu, Mountain Wilderness Italia, Altura, Movimento Azzurro, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale del Paesaggio e Associazione Italiana per la Wilderness) riconoscono che il governo sta dando, per la prima volta, attraverso lo "spalma incentivi", un segnale importante perché non vengono penalizzati i pannelli fotovoltaici sui tetti delle abitazioni o delle fabbriche, ma gli impianti industriali, affrontando così la questione 'speculazione' nel settore rinnovabili. Segnale positivo, ma ancora insufficiente, secondo le associazioni, anche perché limitato al fotovoltaico. La proposta è quella della tassazione alla fonte delle grandi rendite utilizzando il gettito fiscale conseguente per finanziare efficientamento energetico del Paese, riduzione degli sprechi, telelavoro, trasporti pubblici, mini geotermico, produzione di "energia verde" nel settore del riscaldamento e del raffreddamento, in quello dei trasporti e così via. In conclusione del documento le associazioni firmatarie pongono due quesiti: il ministero dello Sviluppo Economico vuole davvero organizzare altre aste per i prossimi anni, distribuendo nuovi incentivi alle altre rinnovabili elettriche intermittenti con una mano mentre l'altra prova disperatamente a tagliare quelli già in essere? Secondo quesito: il Governo italiano vuole veramente fissare volontariamente nuovi e sempre maggiori obiettivi vincolanti nel rapporto tra energia da Fer e consumi per il 2030, fornendo così la scusa alla grande speculazione nazionale ed internazionale per pretendere altri enormi sussidi solo "perché ce lo chiede l'Europa"?