Romano Fenati: "Se fossi buono non sarei un pilota ma sarei del clero"

Matteo Legnani

Qualcuno, forse, dovrebbe consigliargli il silenzio. Perchè da quando ha toccato il freno di Stefano Manzi nel corso della gara di Moto2 a Misano Adriatico domenica scorsa, Romano Fenati non ne ha fatta una giusta. Inclusa l'ultima zappata che s'è dato su un piede. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il "cattivo" del motociclismo per giustificare la sua condotta non proprio esemplare in pista, ha spiegato che "Le 2 gare di squalifica sono state una decisione giusta, ma non esiste chi riesce sempre a mantenere la calma. Chi non fa mai qualcosa di stupido sarebbe un super buono. Ma se così fosse non farei il pilota ma sarei del clero". E alè, qualche fan in più se lo è trovato anche oggi il "buon" Fenati che è stato licenziato dal suo team, ha perso il contratto che aveva per l'anno prossimo con l'MV Agusta che non lo vuole più e ha sul capo un'inchiesta della magistratura che potrebbe anche indagarlo per tentato omicidio. Leggi anche: Romano Fenati, "tentato omicidio": dopo l'incidente con Stefano Manzi le carte in procura