Feroce
"Decideva vita e morte. Vi dico cosa faceva davvero. Era un...": nel giorno della morte, l'ex amico insulta Casaleggio / Foto
Nel giorno della sua morte, c'è chi trova il coraggio e il tempo per sparare contro Gianroberto Casaleggio. Lui è Adriano Zaccagnini, ex "dissidente" M5s, ora deputato di Sinistra italiana (lasciò il Movimento nel giugno 2013). Intervistato da Il Tempo, dopo aver premesso che "ho provato grande sconforto. Se ne va un personaggio importante della politica, che io ho sempre considerato un avversario e mai un nemico", parte il durissimo attacco. Parlando della successione nel M5s, Zaccagnini spiega: "Se prevarrà la tendenza dispotica si assisterà a una successione di tipo dinastico, con al timone di comando il figlio di Casaleggio e uno staff sul quale continua ad aleggiare il mistero". Casaleggio despota, dunque. E ancora: "Il ricordo che avrò di Casaleggio? Quello di una persona colta e intelligente. Ma che ha utilizzato queste sue capacità non per innovare realmente la politica, bensì per creare un partito-azienda che lui ha guidato da manager dispotico. Ha governato il M5s con la logica del divide et impera". E non solo. Per Zaccagnini ha favorito "una conflittualità interna per vedere chi stava dalla propria parte e poi premiarlo. Si sono creati legami peggiori di quelli dell'odiata partitocrazia. Laddove contava il consenso, nel M5s è subentrato il concetto di fedeltà al capo. Una sorta di setta in cui Casaleggio poteva decidere della vita e della morte mediatica dei suoi parlamentari. Credo che Gianroberto si sia reso protagonista di un arretramento democratico del M5s, coinciso con quel passaggio mai chiarito da consulente tecnico a cofondatore".