Ex amici

Lucarelli-Facci, la lite pazzesca

Alessandra Menzani

Continua la polemica tra giornalisti. Dopo le critiche di Andrea Scanzi a Giuseppe Cruciani e quelle di Filippo Facci, su Libero, al medesimo Scanzi, interviene Selvaggia Lucarelli in difesa di quest'ultimo. Scrive Selvaggia su Facebook: "Dunque. Vi faccio il sunto della storia: Andrea Scanzi, mio collega a Il Fatto nonchè caro amico, scrive un articolo piuttosto critico su Cruciani e il suo programma radio di cui condivido anche le virgole. Filippo Facci, mio ex collega di Libero, si sente in dovere di dire la sua, e cioè che Andrea Scanzi non può scrivere nulla dell'ego di Cruciani perchè ha un ego più ipertrofico di quello di Cruciani. E già qui entriamo nella sfera del surreale perchè se Cruciani ha un ego ingombrante e Scanzi non può fiatare perchè ha un ego più ingombrante del suo, a Facci andrebbero recise le corde vocali con la katana dell'Ultimo samurai". Prosegue Selvaggia: "L'ego di Facci, per capirci, occupa più spazio in una stanza del culo della Marini. Comunque, continuiamo con l'appassionante tesi facciana. Secondo il giornalista, Scanzi non deve permettersi di esprimere un'opinione su Cruciani anche perchè avrebbero avuto delle fidanzate in comune. Un argomento di quelli inattaccabili proprio, di quelli che non fanno una piega. Uno che difende Berlusconi pure se cede Villa Certosa ad Al Baghdadi, che accusa Scanzi di conflitto di interessi perchè ha avuto fidanzate in comune con Cruciani. Ma andiamo avanti perchè arriva il capolavoro". La Lucarelli prosegue con brio: "La fidanzata in comune, dice Facci, sarei io, anzi, "il trofeo" come lui mi definisce. M'è andata bene insomma, che la mia testa non sia già impagliata e appesa sul camino della casa di Cortona di Scanzi, secondo quella volpe mechata di Facci. E sempre sulla questione "io fidanzata di..." aggiunge "Siete gli unici che hanno avuto il fegato di raccontarlo in giro" naturalmente non mancando di citare con sarcasmo pure il mio ex marito come se anzichè il figlio di Pappalardo fosse il figlio di Carminati. Secondo Facci insomma, essere stati con me è un marchio infamante tipo essere stati nella P2 o a casa di Briatore in Kenya a fare i trenini. Ora, io capisco che al mechato bruci molto il non dover fare lo sforzo di dover occultare un fidanzamento con me e risparmierò i dettagli sui suoi (falliti) tentativi passati di mescolare le sue meches alle mie sul cuscino, capisco che quando sente la parola "ego" il dottor Facci si senta in dovere di intervenire come Flavia Vento se sente la parola "Leonardo Di Caprio", capisco pure che certe patologie con l'età peggiorino, che sia andata a lavorare col suo acerrimo nemico Travaglio e che la mia recensione al suo libro buono per accendere la torcia olimpica gli bruci ancora, ma vorrei capire la ragione per cui debba essere infilata gratuitamente in una diatriba che con me non c'entra una beata mazza". Non ci sta Filippo Facci, che scrive a Dagospia la sua vendetta contro la Lucarelli: "1) Non è stata mia collega a Libero, in quanto io sono giornalista e lei non ha mai passato l'esame; 2) Quanto ai miei supposti «tentativi» di abusare di lei, conservo ancora l'intero carteggio email (da lei iniziato nel marzo 2003) in cui mi tampinava, mi spediva il suo numero, mandava sue foto in costume alle Maldive, spediva contratti, chiedeva prefazioni, specificava che secondo sua madre dovevamo fidanzarci. Una sera si presentò a casa mia e mi cucinò gli spaghetti, anzi, ecco la sola citazione testuale che mi permetto, una sua mail del 5 ottobre 2003, ore 16:26: «Tu non mi hai mai corteggiata. Ci siamo visti una volta sola perchè io ero a Milano e perchè mi sono presentata a casa tua. E ho fatto anche il caffè con la moka gigante". La querelle proseguirà?