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Vittorio Feltri: "Tiziana Panella bella e brava ma scivola sulle unioni civili"

Eliana Giusto

"Tiziana si conferma abile e, aggiungiamo, piacente, auspicando che la femminista nascosta (mica tanto) in lei non si offenda. Si sa mai. Una volta, se facevi un complimento di carattere estetico a una signora, questa ne era contenta, adesso magari ti accusa di essere sessista...". Vittorio Feltri non risparmia complimenti alla Panella, giornalista e conduttrice di Tagadà, su La7 anche se è scivolata sul tema delle unioni civili "in procinto di essere approvate dal potere legislativo, e il cosiddetto linguaggio politicamente corretto". Qui infatti, scrive Feltri sul Giornale "è saltata fuori l'anima vagamente di sinistra non solo di Tiziana, ma anche della quasi totalità dei presenti in studio. Infatti, la brava intrattenitrice e giornalista, mi ha subito interpellato sui gay, nella convinzione che io fossi contrario all' ufficializzazione delle coppie non etero. Errore". Feltri infatti è convinto che "ormai gli omosessuali sono i soli che hanno il desiderio di sposarsi: lo realizzino pure, che ci importa? Agiscano come credono, anche se non sanno a che cosa vanno incontro". Meno apprezzato dalla Panella "il discorso che ho pronunciato sul politicamente corretto. Panella e i suoi ospiti pensano che sia necessaria una legge per moderare i termini, dato che le parole feriscono più delle pietre. Nulla di più sciocco. La guerra va dichiarata ai concetti, non al vocabolario. Si deve potere dire Ada Negri, non Ada Neri. Il turpiloquio è altra faccenda".