Bischerate

Feltri ce l'ha con Matteo Renzi. Ma ancor di più con Mattarella

Matteo Legnani

Ce l'ha con renzi, Vittorio Feltri nel suo editoriale su Il Giornale. Per quella frase sui black bloc "quattro teppistelli figli di papà" e quella sulle contestazioni ricevute a Bologna "Non saranno tre fischi a fermarci". Ma ce l'ha ancora di più con "chi gli dà retta anche quando dice bischerate, cioè quasi sempre. Il Palazzo sembra intimidito quando egli, ogni due minuti, esterna. Pochi reagiscono, e anche quei pochi lo fanno senza convinzione, paralizzati dalla paura. Paura di che? Di essere estromessi dalla consorteria, probabilmente". E fra tutti, il primo con cui prendersela, secondo feltri, è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Gli serviva - scrive Feltri - un uomo grigio disposto a tacere, e ne ha trovato uno che più grigio non era possibile: talmente opaco da sembrare nero come un impresario di pompe funebri. Oddio, il nuovo inquilino del Colle ha un aplomb invidiabile. È rigido e imperturbabile. L' uomo giusto per soddisfare le esigenze del presidente del Consiglio: soprattutto quella di non essere contraddetto né intralciato nella realizzazione dei propri disegni poco ortodossi. Mattarella non eccepisce. Ha la tendenza naturale a inchinarsi davanti a coloro che hanno agevolato il suo ingresso al Quirinale".