Lotta per la vita

F1, il padre di Jules Bianchi: "Stringe le nostre mani"

Cruz Odelys

"Ogni giorno Jules corre una maratona. Tutti i suoi organi stanno funzionando senza assistenza. Ma, per ora, rimane privo di conoscenza", ha dichiarato il padre di Jules Bianchi. Sono trascorsi oltre sei mesi dal terribile incidente che ha visto protagonista lo sfortunato pilota francese. Il ragazzo è stato ricoverato in ospedale e dopo un primo periodo di degenza presso le strutture di Yokkaichi prima del trasferimento a Nizza.“Quello che stiamo vivendo ora, è incoraggiante. Quando siamo arrivati a Yokkaichi, non c’era nessun segnale positivo, ci avevano levato ogni speranza – ha continuato Philippe Bianchi, commosso -. È un lottatore, sta facendo un grande lavoro, è un po’ come se stesse correndo una maratona. Giorno dopo giorno, quando gli stiamo accanto, vediamo che cambiano piccole cose - spiega - in certi momenti è più attivo, stringe le nostre mani. Philippe non ha nascosto tutta la sua delusione per le investigazioni a riguardo dell’incidente di suo figlio, che ha svolto la FIA: “Si è trattato di un’indagine interna tra coloro che erano implicati nella faccenda – ha commentato seccamente – a riguardo di questo, non ho nulla di nuovo da dire. Se qualcuno è responsabile un giorno, dovrà pagare". E ancora: "Francamente io sono ancora troppo scosso per parlarne, la mia energia la voglio focalizzare su mio figlio”, ha concluso.