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Vittorio Sgarbi e Riccardo Muti al Quirinale: "Gli ho telefonato. Ecco cosa farà"
"Riccardo Muti al Quirinale? Lui non è uomo che dice no. E tranquilli, non l'avete bruciato". Vittorio Sgarbi intervistato dal Fatto quotidiano si dice sicuro: il direttore d'orchestra più famoso d'Italia (e forse del mondo) potrebbe essere l'uomo giusto per sostituire tra qualche mese Giorgio Napolitano sul Colle. Idea antica dello stesso Sgarbi ma tornata in auge nelle ultime ore, in seguito alle frasi rilasciate sempre al Fatto dal figlio di Muti, Domenico. Il rischio di "bruciare" la candidatura del Maestro è alto: come da copione, i favoriti per diventare presidenti della Repubblica non spuntano mai all'inizio della volata, così lontano dal traguardo. "Gli ho telefonato, era allegro" - "Ma Muti non è un politico, l'operazione non rispetta le classiche dinamiche di una tradizionale candidatura", spiega Sgarbi. Quindi la spifferata: "L'ho sentito stamane al telefono per dirgli Tuo figlio ha fatto male a dire questa cosa al giornalista...". Poi però è lo stesso Vittorio ad aver cambiato idea: "Non è un politico e quindi potrebbe anche non essere rottamato. Al momento opportuno può tornare in gioco". Nell'attesa, Muti non se l'è affatto presa con il figlio: "Era allegro, ed era serena anche la moglie", continua il critico intervistato dal Fatto, secondo cui il Pd avrà due strade. Proporre in prima battuta Sergio Chiamparino, "e in quel caso una destra seria proporrebbe Muti", oppure mettere subito sul tavolo la carta del direttore d'orchestra, "e tutto sarebbe risolto alla grande". Il ticket Muti-Gianni Legga - Il Fatto affaccia l'ipotesi di un ticket clamoroso: Muti al Quirinale e Gianni Letta segretario generale, in rappresentanza di Silvio Berlusconi. E tira in ballo un pranzo fiorentino con il sindaco renziano Doc Dario Nardella, la famiglia Muti e Salvatore Nastasi, direttore generale al Ministero della Cultura: "Sì, Nastasi è uomo di Letta. Ma non credo sia proprio così...", frena Sgarbi. Gran finale con il sogno artistico: "Sarebbe bello che una volta all'anno il presidente della Repubblica dirigesse un'orchestra, no?".