Il leader leghista desnudo su
Feltri: "L'ascella pelosa di Salvini meglio dei doppiopetti dei politici"
E' indubbio che la tendenza sia quella di sfuggire il classico doppiopetto o la doppietta giacca-cravatta con cui da sempre si isentifica la classe politica nostrana. Renzi si è buttato sulla camicia bianca con le maniche ripiegate e, in versione estrema, sul giubbottino di pelle. Matteo Salvini è andato oltre, presentandosi sulla copertina di Oggi mdesnudo dalla testa alla cintola, con cravatta verde al collo. Un look che un elegantone come Vittorio Feltri, fondatore di Libero ed editorialista de Il Giornale, si è oggi sentito in divere di commentare sul quotidiano di via Negri. Feltri rivela un aneddoto risalente a qualche tempo fa, quando consigliò al segretario leghista di riporre ogni tanto nell'armadio felpe e jeans per adottare un look più conformista e rassicurante, più adatto a conquistare i voti della piccola, media e alta borghesia italiana. "Salvini - scrive Feltri - in alcune circostanze si è attenuto aal mio consiglio, apparendo sul video nei panni acconci al ruolo di leader intento a scalare il vertice del centrodestra. Mi ha fatto piacere constatare la buona volontà della nuova stella ex nordista e oggi quasi nazionale". Poi, però, è arrivata quella copertina su Oggi. "Un tonfo rovinoso" lo definisce dapprima Feltri. "Uno strazio estetico. Ma non escluso - prosegue - che la sua tenacia anticonformistica alla lunga, e magari anche alla breve, paghi in termini di suffragi. Infatti, una parte cospicua della popolazione è ormai talmente nauseata dagli inconcludenti politici di maniera che non mi stupirei se gradisse un leader pronto, per sottolineare la sua diversità, anche a ostentare la sua peluria ascellare come marchio di autenticità". Cita, infine Feltri, nientemeno che benito Mussolini: quello che raccoglieva il grano a torso nudo. "Se ne parla ancora oggi. E nel caso Salvini dovesse mietere tanti successi quanti quelli del dittatore, ritirerei, scusandomi, ogni mio biasimo, dicendo che il fine giustifica i pazzi".