Sodalizi

Mogol: "Battisti e io non ci siamo più sentiti per una questione di principio"

Eliana Giusto

L'ultimo lavoro di Mogol è una sfida: Le canzoni di Mogol Battisti in versione New era. "E penso di averla vinta", confessa Giulio Rapetti, in arte Mogol, a il Fatto Quotidiano: "Spero lo dica anche la gente. Abbiamo lavorato cinque mesi, abbiamo fuso la musica classica con il rock, un incontro affascinante". Un lavoro che probabilmente lascerebbe perplesso Battisti: "Lucio avrebbe sicuramente qualcosa da ridire", ironizza Mogol, "ma alla fine sarebbe d'accordo sull'idea di sperimentazione, di futuro. Lucio era futuro, era un precursore, un uomo che aveva il talento coraggioso di scrivere cose oltre il suo tempo. Talvolta però fu lui a non comprendere il suo tempo come quella volta che il produttore dei Beatles gli fece una proposta importante che lui rifiutò". La rottura - Ma quello che da sempre tutti si chiedono è per quale ragione lui e Battisti non si sono più sentiti: "La gente pensa per una questione di soldi ma non è vero. Io e Lucio non ci siamo più sentiti per una questione di principio. Il punto che ci ha allontanato non voglio raccontarlo. E' un grande dispiacere ma questo non toglie nulla al valore della nostra storia professionale e umana insieme".