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Moderna e problemi cardiaci, l'ultimo ribaltone: "Chi deve evitare il vaccino", il caso che scuote l'Europa

Pur evidenziando che il rapporto tra benefici e rischi rimane ampiamente favorevole ai primi, l’autorità sanitaria francese ha deciso di sconsigliare il vaccino Moderna sotto i 30 anni. Una mossa puramente precauzionale, forse addirittura eccessiva - dato che comunque viene ribadita la necessità di vaccinare a tappeto tutta la popolazione - ma lo studio condotto dall’Has ha verificato un “leggero aumento” del rischio di miocardite e pericardite nella fascia d’età under 30.

Per arrivare a tale conclusione sono state osservate persone tra i 12 e i 50 anni che sono state ricoverate negli ospedali francesi tra il 15 maggio e il 31 agosto per l’infiammazione del miocardio o del pericardio: in totale sono stati valutati 919 casi di miocardite e 917 di pericardite, nessuno dei quali è degenerato in decessi. Quindi non solo si tratta di un’infiammazione connessa al vaccino molto rara, ma anche scarsamente letale (in parole povere, il Covid uccide molto di più, per questo il rapporto benefici-rischi rimane senza alcuna ombra di dubbio favorevole ai primi).

I ricercatori hanno verificato che “il numero di casi attribuibili ai vaccini appare poco frequente in relazione al numero di dosi somministrate. Questo studio conferma anche l’esito clinico favorevole dei casi di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione”. Per un principio di massima precauzione, l’autorità sanitaria francese ha però deciso di sconsigliare l’uso di Moderna per gli under 30, sottolineandone invece gli ampi vantaggi per gli over 30. E quindi il consiglio per chi ha meno di 30 anni è di utilizzare Pfizer sia per la prima dose che per il richiamo.