Certificato verde
Green Pass, indiscrezioni da Palazzo Chigi: ecco fino a quando resterà obbligatorio, bordata ai no-vax
I contagi stanno riprendendo - l'ultimo bollettino sta lì a confermarlo - e il governo è pronto a calare la carta della proroga almeno fino a marzo del Green Pass obbligatorio. L'idea è quella di spingere verso il vaccino No Vax e No Pass, che con una spesa più o meno di 200 euro al mese in tamponi, pensavano di tirare avanti fino al 31 dicembre, scadenza al momento fissata dal governo tanto per il certificato verde che per lo stato di emergenza. Insomma, Mario Draghi starebbe per rivedere il progetto originario, mai confermato, e che secondo indiscrezioni avrebbe previsto di tenere "in vita" il certificato verde fino a Natale o al termine dell'anno.
Le parole pronunciate da Sergio Mattarella, il quale dopo aver ricordato "che in Italia la campagna vaccinale ha più successo che altrove", puntando poi il dito contro i No Vax affermando che "non possono prevalere i pochi che vogliono far imporre le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata", fa capire che l'idea è di restringere la protesta contro il vaccino e lo stesso certificato vaccinale.
Se la proroga del Green Pass appare pressoché scontata ancora in ballo è quella dello stato di emergenza. "Ma è chiaro che se con la stagione fredda i segnali di oggi dovessero trasformarsi in una vera e propria nuova ondata anche lo stato di emergenza dovrebbe essere prorogato, per lasciare al suo posto il commissario Figliuolo e concedere al governo la possibilità di legiferare per le vie brevi dei dpcm anziché quelle parlamentari dei decreti legge", rivela la Stampa. "Ci vorrà cautela nel cancellare le misure restrittive. Toglieremo prima il distanziamento, poi le mascherine al chiuso e infine il green pass", ha spiegato Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e attuale consigliere del commissario straordinario. "Da gennaio si potrà scendere sotto i 60 anni, per poi estenderla progressivamente, anche se non proprio a tutti». Parole che lasciano presagire la terza dose in arrivo dopo sei mesi di distanza della seconda. Quindi da gennaio a febbraio chiamare alla puntura "ter" i cinquantenni e da marzo ad aprile i quarantenni,