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Coronavirus, ecco il cerotto che ci salva la vita: "Via transdermica", l'arma finale contro la pandemia

Francesco Menichetti, infettivologo dell'Università di Pisa, capofila della sperimentazione italiana del plasma iperimmune spiega quale saranno in futuro le soluzioni dopo il vaccino per sconfiggere ilCoronavirus: "La soluzione a RNA messaggero si sta dimostrando innovativa, facilmente gestibile, si predispone meglio all'aggiornamento del preparato vaccinale alla luce delle mutazioni. Entreranno in partita anche vaccini che impiegano la proteina Spike del virus senza ricorrere al vettore tradizionale o alle nanoparticelle. Gli immunologi stanno lavorando su una procedura forse ancora più efficace, capace di combinare la proteina Spike con l'adiuvante. La strategia anti-Covid sta perfezionando strumenti che minimizzano il rischio effetti collaterali, amplificando la capacità di fermare l'insidia", spiega in una intervista al Giorno.

 

 

 

 

 

 

Ma ci sono anche altre soluzioni: "I vaccini spray cercano in qualche modo di sollecitare l'immunità locale, le IgA. Significa cercare di bloccare il virus sulle mucose, prevenire l'attecchimento sugli epiteli delle alte vie respiratorie. Sono filoni di ricerca promettenti, ma siamo agli albori. So che esistono laboratori negli Usa e in Europa che li stanno indagando. Sfruttano la somministrazione di spray intranasale, una strada diversa da quelle finora battute, bisognerà vedere in che misura funziona". Si studia anche un anti-virus preso in gocce. "Questi vaccini presi per via orale, o per via transdermica con i cerotti, sono interessanti ma ci vorrà del tempo. Invece di pensare a pillole o zuccherini, la scommessa vera sarà poter disporre in tempo utile, e in quantità adeguate, di vaccini che già abbiamo, aggiornati alle varianti. Noi sappiamo che i vaccini sono efficaci nella variante inglese, predominante in Italia, ma relativamente deboli nei confronti della sudafricana e della brasiliana. Le mutazioni possono mandare in crisi anche il plasma convalescente raccolto nei mesi passati, così come gli anticorpi monoclonali di prima generazione, quelli recentemente approvati da Aifa", spiega Menichetti.

 

 

 

Nel frattempo il consiglio del professore è sempre lo stesso: "Ora dobbiamo vaccinare a più non posso. Va bene guardare al futuro, ma intanto vacciniamoci con quello che abbiamo, senza esitazioni, altrimenti ci sarà gente che continua a morire di Covid. Immagino che il virus diventerà endemico, con riacutizzazioni, ondate che richiederanno richiami periodici, come già avviene nei confronti dell'influenza stagionale", conclude Menichetti.