fin dove si spingono

Amatriciana, la ricetta americana indigna gli italiani: non solo aglio e basilico

Guai toccare il cibo agli italiani. E così l'ennesima ricetta "storpiata" della mitica amatriciana solleva un vero e proprio polverone. A pubblicarla il Washington Post, che tra cipolla, aglio e basilico ha scatenato la reazione dei cuochi italiani. "Non è questa la ricetta", tuonano i più indignati mentre c'è anche chi prova a giustificarli. Tra questi Paolo Cacciani, del noto ristorante di Frascati: "Avranno capito male". 

Non si tratta solo di ingredienti, ma di un patrimonio culturale. La ricetta è stata persino depositata al Comune di Amatrice e non prevede in alcun modo la cipolla e neppure l'aglio. La preparazione vede il guanciale che va fatto rosolare con cura in una padella. Una volta che il grasso si sarà sciolto e il guanciale sarà diventato croccante al punto giusto, è il momento di sfumarlo col vino bianco, alzare la fiamma e lasciarlo evaporare. Successivamente, per salvaguardare la croccantezza del guanciale, le listarelle andranno trasferite in un altro piatto.

 

 

Si procede poi alla lavorazione del sugo, nella stessa padella col fondo di cottura del guanciale mettiamo un po' di peperoncino privo di semi e qualche pomodoro pelato sfilacciato. Il tempo di cottura a fiamma moderata, è di circa 10 minuti. Una volta pronto, è il momento di eliminare il peperoncino dal sugo e di procedere ad amalgamare la pasta versando gli spaghetti nella padella col sugo e il guanciale. Ecco che arriva il momento del pecorino romano, la vera ciliegina sulla torta.