A tavola
Anguria, il trucco infallibile per scegliere la migliore: occhio al dettaglio
Difficile capire quando un'anguria è buona, solo vedendola al supermercato. Eppure ci sono piccoli accorgimenti che non tutti conoscono. Per capire infatti se un cocomero è dolce basta dare un'occhiata alla buccia esterna. In particolare bisogna prestare attenzione alla "ragnatela" esterna, ossia quei filamenti che solcano la superficie. Il motivo? Questi stanno a significare che le api si sono posate sull’anguria durante la fase di impollinazione e sono un indice di dolcezza.
Ma non è tutto: di vitale importanza anche la parte gialla, ovvero il punto in cui l’anguria ha toccato terra. Quest'ultima deve essere scura e non tendente al bianco. Un altro segnale che il prodotto è buono, dipende dalla sua forma: meglio sceglierne uno tondo, compatto, piuttosto che allungato. Infine serve anche dare un’occhiata al gambo: se è secco significa che l’anguria è pronta per essere gustata.
Una volta che l'alimento raggiunge la nostra tavola, bisogna prestare attenzione alle eventuali crepe. Se ci sono, meglio non mangiarla perché è il segnale dell’uso di sostanze chimiche durante la coltivazione. In ogni caso l'anguria non è solo buona. Al suo interno ci sono preziosi nutrienti come le vitamine (A, B6 e C), i minerali (potassio e magnesio) e le fibre utili per il benessere dell’organismo.