Salute a tavola
Uova, uno al giorno? Infarto, ecco le conseguenze: gli impressionanti risultati dello studio
Basta pregiudizi, le uova fanno bene. Se il loro consumo non è eccessivo possono incidere positivamente sulla salute dei vasi sanguigni e del cuore. Seppur da qualche tempo "riabilitate", ora sappiamo con certezza che, oltre a contenere numerosi nutrienti preziosi, possono aiutare e tenere sotto controllo l’equilibrio dei grassi nel sangue.
La svolta c'è stata nel 2018, quando uno studio cinese pubblicato su Heart, ha dimostrato che chi mangiava un uovo al giorno aveva un "rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare inferiore in media del 10% rispetto a chi non ne mangiava se non saltuariamente, un rischio di morte per queste patologie inferiore del 18% e di ictus emorragico quasi del 30%". Come riporta ilfattoalimentare.it., adesso gli stessi scienziati, in collaborazione con i colleghi dell’Università di Oxford, hanno studiato decine di metaboliti in base all’assunzione di uova.
Leggi anche: Confettura di fragole, il noto vasetto ritirato dagli scaffali: "Possono esserci pezzi di plastica"
Tra i 500mila partecipanti alla ricerca originale, i ricercatori hanno selezionato 3.400 persone che hanno avuto una diagnosi di malattia cardiovascolare nei cinque anni della durata dello studio precedente. Quindi hanno chiesto loro di indicare le proprie abitudini alimentari degli ultimi 12 mesi su 11 tipi di alimenti, con particolare attenzione al consumo di uova. Risultato: tra i vari marcatori, 24 sono risultati essere strettamente associati al consumo di uova e 14 collegati alla presenza di una patologia cardiovascolare.
Leggi anche: Pastasciutta, truffati al supermercato: "Sgrammatura". Cosa trovate davvero nel pacco, aperta un'inchiesta
Incrociando tutti i dati, il risultato è stato chiaro: chi aveva avuto più patologie cardiovascolari aveva anche consumato meno regolarmente uova, mentre chi in media ne aveva mangiato poco meno di uno al giorno erano stato più protetto. Tra i marcatori più significativi è emersa l’apolipoproteina A1, componente fondamentale del cosiddetto colesterolo buono (HDL), che aumenta in modo lineare con il consumo di uova, e che spiegherebbe la protezione, almeno in parte.