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Questo Parmigiano Reggiano? Addio, ecco come lo troverete sul bancone da oggi
È stato lanciato un nuovo progetto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, in occasione del Cibus. Il piano punta a rendere il più riconoscibile possibile il formaggio nel punto vendita al momento dell'acquisto. Questa decisione sarebbe stata presa in quanto la confezione del prodotto risulta essere troppo simile alle altre. Il consumatore quando si trova nel reparto gastronomia non riuscirebbe quindi a differenziare il parmigiano originale da altri marchi causando così un calo delle vendite.
L'Istituto di ricerca Ipsos ha condotto una ricerca al riguardo. Sarebbe emerso che il 40% dei consumatori non riuscirebbe a individuare subito il prodotto tra i diversi formaggi. Difatti il packaging del Parmigiano Reggiano venduto a tranci risulta essere troppo simile a quello di altri sui competitors. Solamente il 28% dei compratori riesce a distinguerlo da altri prodotti. Il Consorzio ha così deciso di differenziarlo applicando dei bollini nella confezione che corrispondono alle principali caratteristiche del formaggio, ovvero la stagionatura e l'assenza di conservanti.
Questa iniziativa è stata accolta, per il momento da Esselunga e Baslo (Gruppo Sogegross). Il disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano prevede che il formaggio deve essere tassativamente tagliato, confezionato e grattugiato in zona di origine. L'unica eccezione sta nei punti vendita i quali hanno il permesso di tagliare e imballare sul luogo il Parmigiano, in modo tale da permetterne la diretta commercializzazione al cliente.