Due tonnellate e mezzo
Salmone, maxi sequestro a Como: "Pericolo per la salute", cosa trovano nell'azienda
Sequestro amministrativo per due tonnellate e mezzo di salmone. Il pesce era infatti privo dei requisiti di tracciabilità previsti dai regolamenti europei sulla cattura e commercializzazione dei prodotti ittici. Non solo, perché il prodotto non rispettava neppure i processi di lavorazione come dettato dal piano di autocontrollo. Nello specifico - spiega Il Giorno - mancavano le schede di lavorazione. Tutte carenze che possono costituire un pericolo per la salute di chi consuma l'alimento, una distorsione della leale concorrenza nella filiera ittica, ma anche una minaccia per l'ambiente.
Sempre la stessa azienda coinvolta nel sequestro di salmone e residente a Bregnano, in provincia di Como, è stata interessata da un altro sequestro. Questo penale e per reato ambientale previsto dal Codice dell'Ambiente. A essere sequestrata un'area all'aperto di circa 820 metri quadri. Qui erano stati abbandonati grandi quantitativi di rifiuti solidi sul suolo. I nuclei ispettivi pesca della Guardia costiera di Genova, in attività di vigilanza sulla filiera ittica nelle provincie della Lombardia, ha rinvenuto cassette di polistirolo, bancali di plastica e pallet in legno, oltre ad altro materiale contenuto in sacchi destinati allo smaltimento di rifiuti speciali.
Il sequestro del salmone segue quello di oltre 20,5 tonnellate di cosce suine congelate a Parma. In questo caso l'alimento era destinato alla produzione di prosciutti crudi - che, in violazione ai principi generali di igiene e sicurezza alimentare, "venivano detenuti sul pavimento dello stabilimento, che si presentava in pessime condizioni, con sporcizia diffusa, tracce di ruggine, sangue animale e residui del lavaggio di attrezzature da officina".