Gli squali gli staccano la mano

Silvia Tironi

I chirurghi australiani lo hanno definito un vero miracolo. Perché quell'intervento con le sanguisughe non dava alcuna garanzia di successo. E invece proprio grazie ai medici che lo hanno operato avvalendosi dell'ausilio degli animali, Glenn Orgias, 33 ann, ha ancora la mano che uno suqlo gli aveva quasi completamente strappato dal resto del corpo. Una decina di giorni fa Orgias stava incautamente facendo surf nelle acque di Sydney da solo e al tramonto, quando gli squali si avvicinano a riva per cibarsi. Ed ecco che un grosso predatore dell'oceano di 2,5 metri, presso la celebre spiaggia di Bondi, a Sydney, lo ha sorpreso e gli ha dilaniato l'arto. Il surfista era stato quindi  ricoverato con la mano che pendeva da una striscia di pelle di 3 cm. "Le sanguisughe sono un mezzo che usiamo per rimuovere il sangue stagnante", ha spiegato il chirurgo plastico Kevin Ho. L'equipe ha operato per 10 ore, ma riteneva quasi nulle le probabilità di successo. Quando i medici si sono accorti che la mano poteva essere riattaccata hanno deciso di procedere e riparare il resto delle strutture attorno al polso. Poi, dopo un secondo intervento di 8 ore, il giovane ha già riguadagnato qualche movimento delle dita. Orgias è il secondo di due vittime di squali nelle acque di Sydney in due giorni. Prima di lui il sub della marina Paul de Gelder, 31 anni, era impegnato in esercitazioni anti terrorismo nella baia, quando è stato azzannato da uno squalo. Ha perso una mano e una gamba, ma è in fase di guarigione