Il Dna si conserva: nasce il clone di un toro

Albina Perri

Congelato 15 anni fa come un bisteccone, a fette e nell'alluminio, e ora di nuovo in vita grazie alla scienza. È nato in Giappone il clone di Yasufuku, un toro campione utilizzato per ottenere bestiame e morto ben 15 anni fa. Il toro fotocopia è nato nel luglio 2008 dalle cellule dell'animale morto di vecchiaia nel settembre 1993, all' età di 13 anni e mezzo, e famoso per essere stato uno dei più prolifici e importanti per avere contribuito alla selezione di razze bovine dalle carni pregiate. Dopo la morte, i suoi testicoli vennero prelevati, avvolti in alluminio e conservati alla temperatura di meno 80 gradi senza particolari accorgimenti per dieci anni. Poi sono stati trasferiti alla temperatura molto più bassa dell'azoto liquido (meno 196 gradi) per altri tre anni. A scongelarli sono stati i ricercatori di Gifu, dimostrando che il Dna è rimasto intatto. La nascita della «fotocopia» di un animale i cui tessuti sono stati conservati per oltre una decade a meno 80 gradi dimostra per la prima volta che il materiale genetico racchiuso nelle cellule non viene alterato: è un nuovo passo verso la possibilità di conservare i tessuti di animali a rischio di estinzione in vista di un futuro recupero della specie. Autore della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Plos One, è il gruppo coordinato da Yoichiro Hoshino, dell' Istituto per la ricerca zootecnica della Prefettura di Gifu.