Lotta contro caccia alle balene: ambientalista condannato a 2 anni di carcere
A Tokyo, un tribunale giapponese ha condannato a 2 anni di carcere, con la sospensione condizionale, un ecologista di "Sea Shepherd", il gruppo ambientalista che combatte assiduamente la caccia alle balene. Peter Bethune, di 45 anni, è l'attivista che ha cercato, insiema ad altri ambientalisti, di ostacolare una baleniera nipponica, lo scorso febbraio, in Antartide. L'uomo è stato dichiarato colpevole di essere salito illegalmente a bordo della nave "Shonan Maru" e di aver assalito un marinaio, lanciandogli una bottiglia piena di acido butirrico, ossia burro rancido, durante la campagna di protesta nelle acque antartiche, lanciata dall'associazione ambientale "Sea Sheperd" di cui fa parte, con sede negli Stati Uniti d'America. Bethune, alcune settimane prima, era alla guida dell'"Ady Gill", un motoscafo di "Sea Shepherd" che era stato completamente tagliato in due da una baleniera. L'attivista- secondo quanto rilasciato nelle sua dichiarazioni- era quindi salito sulla nave giapponese con l'obiettivo di "arrestare il capitano" che "continuava a cacciare le balene, a dispetto della moratoria del 1986". Tokyo, infatti, avrebbe aderito a tale legge che impedisce la caccia dei cetacei per scopi commerciali. E le accuse degli ambientalisti di "Sea Shepherd" sottolineavano proprio il non attenersi alla moratoria dell'86. Ma i nipponici hanno sottolienato che tale norma è completamente rispettata dal momento che la caccia alle balene è effettuata "puramente per scopi scientifici". Peter Bethune è stato quindi condannato e l'associazione ambientalista "Sea Shepherd" ha preso totalmente le distanze dall'operato di Bethune, affermando che ha violato le regole del gruppo, portando con sè archi e frecce, nella missione nell'Antartico.