il caso
Triptorelina, l'Italia frena il farmaco blocca-pubertà: usato per la "disforia di genere"
Il caso vuole che il governo britannico guidato dal laburista Keir Starmer abbia appena decretato il blocco definitivo dell’uso della triptorelina nel trattamento della disforia di genere, ovvero quando un adolescente non si identifica nel proprio sesso biologico. «Il rischio per la sicurezza è inaccettabile», ha spiegato il ministro della Sanità. In Italia, con un governo di orientamento politico opposto, il Comitato nazionale di Bioetica ha fatto qualcosa di molto simile: un documento che, negli stessi casi, impone una fortissima frenata alla somministrazione di quel farmaco. Una rivoluzione per il sistema in vigore sinora, che se non era un far west gli assomigliava molto. La posizione del comitato, che è organo consultivo della presidenza del consiglio e raccoglie esperti di diversi orientamenti culturali e competenze scientifiche, è contenuta nella risposta a una domanda fatta dal ministero della Salute. Nel dicembre del 2023, gli uffici di Orazio Schillaci avevano chiesto di «riesaminare la questione dell’eticità dell’uso del medicinale triptorelina nei casi di disforia di genere per minori, considerando in particolare la delicatezza della problematica». Un parere sullo stesso argomento era stato dato già nel 2018, ma un nuovo intervento è diventato necessario anche alla luce di quanto accaduto altrove: prima del Regno Unito, hanno regolamentato in modo molto più severo - o addirittura bloccato la triptorelina Paesi come Svezia, Finlandia e Norvegia. (...)