Schwarzenegger, oggi la sentenza della Corte sul bando ai giochi violenti
Schwarzy, 'ex Terminator convertito alla politica, vuole vietare i giochini elettronici violenti. E per questo ha messo a punto una legge che dovrebbe valere in California. Il fatto è che questa legge non è mai entrata in vigore, per via di alcuni ostacoli dal punto di vista del rispetto dei principi costituzionali. Oggi, finalmente, la Corte Suprema degli Stati Uniti metterà la parola fine sulla battaglia legale di Arnold Schwarzenegger, protagonista pentito di tanti film violenti, ed i produttori di video giochi. I sommi giudici americani hanno accettato di pronunciarsi sulla costituzionalità della legge, firmata appunto dal governatore della California, che vieta la vendita e il noleggio ai minori di video game violenti. Le legge californiana, che prevede che i produttori di video game adottino delle etichette particolari per i giochi a contenuto violento e multe fino a mille dollari per ogni violazione da parte dei rivenditori, non è mai entrata in vigore perchè le associazioni di produttori hanno subito presentato un ricorso contro la misura. E la Corte d’appello del nono circuito ha dato loro ragione affermando che il divieto voluto dall’ex Terminator viola i diritti costituzionali in base al primo emendamento, quello della libertà di espressione, ed al 14esimo, che prevede che ogni stato fornisca le stesse protezioni ai propri cittadini. Gli avversari del divieto affermano che esiste già un sistema di etichettatura che permette ai genitori di decidere con quali videogiochi i figli possono giocare. La decisione della Corte di discutere del caso arriva pochi giorni dopo la sentenza dei nove sommi giudici con cui è stato abolito il divieto federale che impediva la pubblicazione di video con immagini di maltrattamenti di animali, sempre in nome del rispetto della libertà di espressione.