Ogm, lo mangiano 8 animali su 10
In Europa 8 animali su 10 mangiano ogm. A rivelare le abitudini alimentari del bestiame dell’Unione è il direttore generale Salute della Commissione europea, Paola Testori Coggi, intervenuta oggi all’università Statale di Milano per un incontro organizzato nell’ambito di 'Lezioni d’Europà, iniziativa della Commissione europea in collaborazione con Parlamento europeo e Governo italiano, destinata agli studenti. Sono 15 gli organismi geneticamente modificati (ogm) autorizzati in Europa, spiega il direttore generale. Si tratta di 10 tipi di mais, 2 di soia e 3 di colza importati dalle aree extra-Ue ed utilizzati appunto come mangimi per gli allevamenti di tutti i Paesi della Comunità, Italia compresa. "L'Europa -sottolinea Testori Coggi- non è in grado di produrre tutti i mangimi necessari ai nostri allevamenti animali ed è costretta perciò ad importare mangimi fuori dall’Unione. Si tratta per lo più di mangimi ogm e oggi circa l’80% dei nostri capi di bestiame viene alimentato così. Ma l’esperta assicura: "Non esiste alcun rischio per la salute umana. Prima di autorizzare l’ingresso di questi mangimi, l’Unione europea effettua un ciclo di controlli di 5 anni. Negli Stati Uniti, ad esempio, i controlli durano solo 6 mesi. Nessun pericolo per la nostra salute, dunque: non c'è traccia di ogm nella carne e nel latte che arriva sulle nostre tavole". Nessun rischio neanche per l’'infiltrazionè di cibi ogm nei nostri mercati. "Abbiamo un sistema di 300 porte di ingresso transfrontaliero attraverso il quale controlliamo tutti i cibi che entrano. Sotto questo punto di vista la nostra normativa è la più avanzata al mondo e i controlli danno garanzie elevatissime, come si è visto nel caso dell’olio di semi di girasole addizionato con un idrocarburo dall’Ucraina: i nostri controlli hanno individuato tutte le partite in arrivo e impedito la loro vendita al dettaglio", conclude Testori Coggi.