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Hacker, Killnet e Cybersecurity: Italia in guerra? Cosa succede davvero

Su argomenti "cyber" bisognerebbe "interrogarci e darci tutti una calmata". Questa la provocazione dei massimi esperti informatici membri dell’Albo Nazionale Informatici Professionisti, di cui di seguito pubblichiamo una lettera-sfogo. 

Titoli allarmanti come "Assalto all’Agenzia per la cybersicurezza”, oppure “Gli hacker attaccano e vengono respinti dopo 10 ore di battaglia", "l'Italia è il teatro di un combattimento...", "...sotto attacco da parte degli hacker russi del collettivo Killnet" "...hacker autonomi..." e via dicendo con altre pillole di affermazioni diversamente veritiere. L'impressione che se ne ricava ci conferma la solita impreparazione (probabilmente manipolata) di chi scrive, alla quale si aggiunge una più generale ondata russofoba che si trova a tutti i livelli, frutto di un (dis)informazione che, in campo tecnologico, è sempre amplificata inutilmente, sicuramente distorta. Come conseguenza, i giornalisti vengono ogni giorno di più percepiti come "professionisti prezzolati che scrivono sotto dettatura dall'alto" e non certo come vorrebbero/dovrebbero apparire. 
Sicuramente non si sa bene di cosa si sta parlando ma tanto vale scrivere, pubblicare senza verifiche e contare i click come unità di misura al servizio di azionisti, inserzionisti, con buona pace per i soliti pappagalli che poi ripetono a raffica gli stessi concetti sbagliati nei vari "social" più frequentati.  

#Hacker: ancora negli anni 2000 e rotti, si usa questo termine per dire "criminale". Troppi anni di pare inutili esortazioni ad usare le parole più appropriate ormai ci hanno convinto che sia una regola quella di associare un’etichetta di "categoria" che generalizzi (distorcendoli) i concetti. Allora, potremmo senza timore iniziare ad usare il termine "politico" per dire "ladro", "carabiniere" per dire diversamente smart e via dicendo. Un sostantivo usato per una specifica categoria, semplice, immediato, facile da assimilare in questi tempi dove gli approfondimenti sono diventati una cosa sovversiva. 

E poi, i termini "battaglia", "attacco" e "assalto" andrebbero usati per le GUERRE, ma quelle vere, terrene, nelle quali le bombe esplodono, le persone muoiono e che viste "da fuori" sembrano quelle di due idioti che litigano fra loro. Non andrebbero usate per queste autentiche sciocchezze! Non c'è alcuna guerra cibernetica in corso. Smettetela di pubblicare screenshot di canali Telegram, fate più bella figura!

#Killnet: i criminali, quelli veri, non annunciano di certo le loro azioni criminali. Sarebbe come telefonare al direttore della banca e preannunciare una rapina per il giorno X alle ore Y. Quando mai? E poi... un DDOS verso siti che si appoggiano ad architetture che "non scalano"... cosa significa? è un pò come sparare sulla Croce Rossa. Ma a verificare in quella moltitudine di siti che mostrano, graficamente ed in 3D, provenienza e destinazione di questo tipo di "attacco"... con numerosi colleghi stiamo monitorando la situazione, da molto prima dello scontro USA/Russia, e non si rileva nulla di così catastrofico. L'Ukraina se ne sta bella tranquilla e così pare anche la Russia. Non c’è riscontro di una "guerra" cibernetica che non c'è. Quelli di killnet sono solo attivisti, non solo russi, che non sanno andare oltre una tipologia di azione che può anche essere ordinata a pagamento, tot giorni per tot volume di traffico al secondo, non serve nemmeno essere "hacker". 

Vorremo spendere anche due parole per le aziende e le conseguenti piattaforme informatiche prese di mira dagli "attacchi" di #Killnet

Vi sembra serio, davvero, dire “...abbiamo fatto un aggiornamento?”. Se è vero che le coincidenze possono esistere è davvero penoso (per non dire altro) che ogni volta che c'è un problema tecnico si annunci la scusa del "stavamo facendo un aggiornamento"... peraltro problematico a tal punto da bloccare tutto...questo ci porta a pensare che ogni volta che c'è un aggiornamento ad esempio alle poste, uffici postali di mezza Italia non funzionano...ci sembra non poco ridicolo. Ricorda un pò la scusa degli hacker il giorno del click day all'INPS e tante altre ridicole dichiarazioni del solito dirigente messo lì per ragioni che esulano sicuramente da qualsiasi contesto tecnico. 

Non ci resta che ridere, per non piangere, e commentare nei nostri riservatissimi canali professionali ove si argomentano ogni giorno le ridicolaggini di stampa ed istituzioni in materia di "saibersechiuriti".  Dovete dare ai vostri lettori ed utenti le vere ragioni e non nascondervi dietro scuse banali e ridicole.