L'esperta
Ilaria Capua: "Peste suina troppo rischiosa. Pensiamo a un nuovo lockdown", ecco dove
Se il vaiolo delle scimmie è sotto la lente degli esperti, la peste suina si è già diffusa ampiamente in Italia. Una "epidemia annunciata", dice Ilaria Capua in una intervista a Il Corriere della Sera. "L'Italia non poteva pensare di rimanerne fuori: questo virus circola da diversi anni in Europa centrale, nelle repubbliche baltiche, in Polonia, Russia e Cina. E se vai a vedere i numeri in Cina, il maggior consumatore di carne suina al mondo, l'effetto è stato devastante. Se entrasse nella filiera del suino in Italia sarebbe un colpo durissimo".
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Perché anche se "il rischio è zero per l'essere umano", infatti "non si trasmette all'uomo né per via diretta (contatto), né indiretta (con gli alimenti)", è però un "virus molto selettivo" e questo è un grave problema". Perché non esiste ancora un vaccino. Quindi se entrasse nel settore suinicolo ci vorrebbe una sorta di "lockdown": "Sarebbe un disastro, perché vorrebbe dire bloccare tutta la filiera, posti di lavoro. Se non hai un vaccino è molto difficile controllare la malattia e la sua circolazione. Una volta che è arrivato all'interno di una popolazione recettiva potrebbe esplodere".
Insomma, "in un Paese come l'Italia con una forte vocazione in questa industria rischiamo che, anche in maniera un po' strumentale, si possa arrivare a un blocco dell'export dei prodotti", conclude la Capua. "È una malattia che non vuole nessun Paese. Forse anche per questo non si avverte l'allarme che si nasconde dietro la notizia più di colore, i cinghiali tra i cassonetti. Abbiamo già l'infezione in tre regioni: Piemonte, Liguria, Lazio. La prima cosa da fare è capire se c'è un legame".