Monkeypox

Vaiolo delle scimmie, sei un soggetto a rischio? Da cosa dipende e come capirlo

Ora che il vaiolo delle scimmie è arrivato in Italia, si teme una nuova pandemia. Gli unici a essere "immuni" potrebbero infatti essere coloro che si sono vaccinati con la classica "antivaiolosa" di un tempo, quella che lasciava il segno ormai riconoscibile sul braccio. In ogni caso, anche per chi non è vaccinato, esistono trattamenti mirati di tipo farmacologico e un vaccino.

 

 

Ma come fare a capire se si è stati contagiati dal virus? Premettendo che l'incubazione è molto lunga e può arrivare fino a tre settimane, il Monkeypox può manifestare classici disturbi: dall'aumento della temperatura, alla cefalea fino ai dolori muscoli. Così come il Covid, c'è comunque chi può essere asintomatico e dunque non avvertire alcun sintomo. La trasmissione può avvenire tramite le goccioline che vengono prodotte da chi è malato o dal diretto contatto con lesioni della pelle in cui è presente l’infezione, oltre che tramite materiali contaminati. 

 

 

Al momento sono tre i casi di vaiolo delle scimmie confermati. Il "paziente zero", un 40enne di ritorno dalle Canarie, è ricoverato allo Spallanzani senza però necessitare di particolari cure. Nonostante gli esperti rassicurino sulle conseguenze, particolare attenzione va prestata in caso di gravidanza, visto che possono manifestarsi quadri in grado di impattare sulla salute del nascituro in presenza di infezione.