Altro siero
Vaccino, Antonella Viola: "Chi deve decidere sulla quarta dose", svelato il gioco sporco del governo
Non è escluso che in autunno ci diranno che serve un richiamo del vaccino anti-covid. Ci diranno che come l'antinfluenzale servirà per evitare le complicanze severe della malattia. Ma quale siero ci inoculeranno? La domanda se l'è fatta anche Antonella Viola, professoressa presso il dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, che dalle colonne della Stampa fa notare come l'Oms coordini la scelta della composizione dei vaccini contro il virus dell'influenza che muta rapidamente, mentre per quelli contro il covid "la scelta di una cosa così delicata e importante come la composizione dei vaccini che saranno proposti alla comunità mondiale a partire dall'autunno è al momento in mano alle aziende farmaceutiche Pfizer e Moderna". "Nei mesi passati, entrambe le aziende hanno giustamente tentato d'inseguire il virus generando vaccini modificati, aggiornati appunto sulla base delle mutazioni che il virus aveva accumulato", puntualizza Viola. "Tuttavia questo aggiornamento non è stato coordinato dall'Oms e anzi si muove sui binari dell'ovvia competizione per il mercato, rallentando i processi e rendendo la situazione confusa".
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Se in autunno si dovesse decidere che serve un richiamo per tutti, useremo un vaccino identico ai precedenti? O quello aggiornato di Moderna che include le mutazioni della variante beta? O il vaccino Pfizer specifico contro Omicron? E sarà un vaccino combinato con quello contro l'influenza? "Sono tutte domande importantissime alle quali deve rispondere l'Oms, abbandonando il ruolo passivo che ha avuto finora", tuona l'immunologa chiamando in causa anche la politica. "Quando quindi la politica ci dice che bisogna correre per essere pronti con la quarta dose, noi dovremmo chiedere alla politica se sta facendo di tutto perché i giusti ruoli siano ristabiliti nell'interesse collettivo e se la corsa sarà regolare, ordinata e coordinata. E soprattutto se correremo inseguendo la scienza o il mercato". Il ministro Roberto Speranza, se c'è, batta un colpo.
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