Puntini sulle "i"
Pfizer-gate, scende in campo l'Oms: "Reazioni, ci sono stati degli errori. Ma...", come stanno le cose
Errori sì, ma non in grado di cambiare il risultato: il vaccino Pfizer è e rimane efficace. Ad assicurarlo l'esperto italiano dell'Organizzazione mondiale della sanità, Aureliano Stingi. Il ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica è stato interpellato sulla scoperta di "dati falsificati e del ritardo nel monitoraggio degli effetti collaterali" del vaccino statunitense contro il coronavirus. A riguardo l'esperto rassicura: "Quello che è stato denunciato al Bmj non è lo scandalo del secolo, è la testimonianza di superficialità e poca accortezza in piccole procedure. Non creiamo panico e insicurezza". Il riferimento è all'articolo del British Medical Journal, che ha dato spazio alla denuncia di Brook Jackson, ex impiegata di Ventavia.
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Quest'ultima altro non è che un laboratorio incaricato dall'azienda di redigere una minima parte dei dati relativi ai trial clinici. La "gola profonda" ha confessato di essere stata testimone di molti "errori", tra i quali problemi di etichettatura che hanno compromesso il sistema di valutazione in "doppio cieco". Non solo, stando a quanto detto dalle fonti la società texana avrebbe impiegato vaccinatori alle prime armi, dunque non adeguatamente formati. "Il personale che ha condotto i controlli di qualità - si legge - è stato sopraffatto dal volume di problemi riscontrati".
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Ventavia però non è stata l'unica a verificare l'efficienza di Pfizer. Motivo questo per cui Stingi si dice sereno: "Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti, ma la Fda, vari studi mondiali e i dati che arrivano dalle campagne vaccinali in tutto il mondo sono la dimostrazione reale della sicurezza del vaccino". In totale, infatti, i dati affidati all'azienda texana sono stati mille su 44mila e gli errori evidenziati riguardano siringhe smaltite in modo errato, nomi dei pazienti visibili e due giorni di ritardo nella comunicazione degli effetti indesiderati. Nulla, per l'esperto dell'Oms che possa compromettere "l'affidabilità del vaccino".