Conto alla rovescia
Variante Delta, il drammatico allarme di Ilaria Capua: "Ci restano solo sei settimane", perché il peggio sta per arrivare
"Abbiamo sei settimane": la virologa Ilaria Capua lancia un accorato appello per invitare tutti a immunizzarsi prima che "questa pandemia diventi molto peggio di quello che potrebbe essere". A preoccupare la ricercatrice è soprattutto la variante Delta, che sta portando a un aumento di contagi non indifferente. "Si parla insistentemente di breakthroughs, ovvero rotture - ha scritto la Capua sul Corriere della Sera- . Le rotture sono quelle che si celano dietro al 'mi sono vaccinato e l'ho presa'. E sono anche quelle che fanno partire la pallottola dell'insicurezza che inevitabilmente finisce nel 'E allora che mi vaccino a fare?'".
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L'esperta ha spiegato che queste "rotture" si verificano soprattutto quando il virus in circolazione non è più lo stesso della fase iniziale. Dunque, quando "è sufficientemente diverso da quello che ha generato gli anticorpi (ovvero dal vaccino) da sfuggirgli". "È evidente che il muro di anticorpi indotti dai vaccini oggi in commercio era stato costruito per proteggerci da un virus che non è più lui. I virus maturano, evolvono, si trasformano - ha proseguito la Capua -. Adesso però la variante Delta si sta rivelando essere davvero un grattacapo non da poco". A impensierire la virologa è soprattutto la contagiosità di questa mutazione: "La brutta notizia è che la variante Delta sta provocando rotture vaccinali con casi sintomatici in persone vaccinate. Il virus sfuggente arriva al bersaglio, perché la rete di protezione non lo ferma".
Ma non è tutto. C'è anche un'altra brutta notizia: "Con la variante Delta l'effetto di abbattimento della trasmissione virale nei soggetti vaccinati sarebbe minore", ha scritto la ricercatrice. Per semplificare il concetto, poi, ha aggiunto: "Diciamo che una persona vaccinata che oggi incontrasse la variante Delta potrebbe sviluppare sintomi simil influenzali (quasi sempre non gravi), cosa che avveniva rarissimamente fino a qualche mese fa. I casi clinici che si verificheranno però dovranno essere gestiti anche tramite delle autoquarantene perché bisognerà evitare che questi individui diffondano il contagio. Già, perche l'evidenza più preoccupante è quella che alcuni vaccinati possano amplificare il contagio alla stessa stregua dei non vaccinati". Ecco perché sollecita tutti a vaccinarsi: "Se si è vaccinati il rischio di rimetterci la pelle o accorciare la propria vita di qualche anno è veramente bassissimo".
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