Lo studio
Variante Delta, "il vaccino Pfizer meno efficace del 30%". Coronavirus, la più brutta delle notizie
Il vaccino Pfizer non funziona come dovrebbe contro la variante Delta del Coronavirus. "Brutte notizie in arrivo da Israele", ha annunciato su Twitter aniv Erlich, scienziato israeliano-americano, professore associato alla Columbia University, rilanciando nuovi dati del ministero della Salute di Tel Aviv sulla protezione del vaccino anti-Covid nei confronti della variante Delta del covid.
Leggi anche: Coronavirus, bollettino 6 luglio: contagi raddoppiati in 24 ore, ma la variante Delta non incide sugli ospedali
"Il ministero della Salute - scrive Erlich - riferisce che l'efficacia di Pfizer per la protezione contro la variante Delta scende al 64% dal 94% contro altri ceppi. Ciò ha importanti implicazioni per l'immunità di gregge e la capacità del virus di evolversi ulteriormente". Ciò non significa che il vaccino sia inefficace in senso assoluto, ovviamente: gli stessi indici del ministero della Sanità israeliano sottolineano come Pfizer (unico siero somministrato ai cittadini dello Stato mediorientale) riesca ad arginare e limitare i casi di infezione grave e la necessità di ospedalizzazione, anche se proprio questa capacità è a sua volta scesa dal 98.2% di maggio scorso al 93% di giugno. Alla variante Delta - ritenuta due volte più contagiosa - sono stati attribuiti in Israele il 90% dei nuovi casi nelle ultime due settimane, ed è uno scenario destinato purtroppo a diventare globale.
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Anche in Italia la variante cosiddetta "indiana" diventerà il ceppo dominante nel giro di qualche settimana. In Gran Bretagna, con le riaperture annunciate, ci si attende una escalation nei contagi quotidiani (la proiezione parla di 100mila casi al giorno) che però potrebbero non tradursi in un nuovo collasso del sistema sanitario, il vero rischio legato a una salita dell'onda del virus. Fatalmente, però, con l'aumento dei positivi c'è da attendersi anche una crescita del numero delle vittime, come anticipato dal premier inglese Boris Johnson. E tutto il mondo guarda ora col fiato sospeso a quanto avverrà a Londra, un antipasto (si spera il meno sinistro possibile) dell'autunno 2021 nel resto del pianeta.