Dito puntato
Vaccino, cento scienziati contro Ema e Ue: "Morti per il siero, riconosciuta solo una piccola percentuale"
Piovono accuse sull'Ema. Questa volta a puntare il dito contro l'Agenzia europea per i medicinali non sono banali cittadini, bensì cento esperti e studiosi del coronavirus. Epidemiologi, esperti di malattie infettive, microbiologi, chimici e biologi, tutti parte dell'associazione "Doctors for Covid ethics" (Medici per l'etica Covid), hanno infatti scritto due lettere indirizzate direttamente alla direttrice dell'Agenzia Emer Cooke, ma anche alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e al presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
"Le nostre preoccupazioni riguardo ai vaccini basati sui geni non si limitano a quello di AstraZeneca, ma anche a Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson - si legge nella missiva ripresa dal Tempo -. La nostra preoccupazione più seria è che voi date l'impressione che la trombosi del seno venoso cerebrale (CV ST) sia un evento avverso molto raro. In effetti, è vero probabilmente il contrario. I sintomi cardinali del CVST dominano l'elenco delle reazioni avverse". Eccoli elencati: "Mal di testa lancinante, nausea e vomito, coscienza alterata, linguaggio alterato, visione alterata, problemi di udito, paralisi di vario grado in varie sedi e perdita del controllo motorio".
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Eppure, è il biasimo dei medici critici nei confronti del vaccino, "riteniamo che il numero di decessi dovuti ai vaccini basati sui geni, che avete pubblicamente ammesso, sia solo una piccola percentuale del numero effettivo di decessi dovuti a questi vaccini". Per gli esperti si tratta di "farmaci sperimentali" che come tali devono essere trattati. Ad avvalorare "le nostre preoccupazioni derivano da più fonti di prova, incluso il fatto che la "proteina picco" SARS-CoV-2 non è una proteina di aggancio passivo, ma è probabile che la sua produzione avvii la coagulazione del sangue attraverso molteplici meccanismi - continuano -. Purtroppo, la vostra risposta del 23 marzo non è convincente ed è inaccettabile. Un approccio così sprezzante alla sicurezza dei vaccini crea l'impressione sgradita che l'Ema stia servendo gli interessi delle stesse aziende farmaceutiche i cui prodotti è vostro dovere valutare", concludono.
L'Ema difatti aveva replicato alle accuse giunte, senza però appagare l'associazione. Ma anche questa volta l'Agenzia non ci sta, rimandato al mittente l'accusa: "Respingiamo fermamente ogni accusa di compiacenza e di occultamento della verità. L'Ema sta fornendo maggiore trasparenza delle sue attività di regolamentazione su trattamenti e vaccini per il Covid-19, anche oltre a quanto è previsto per gli altri medicinali".