L'ecstasy blocca il respiro

Albina Perri

Ai rischi giànoti dell'ecstasy si aggiunge l’apnea notturna. La sostanza infatti può bloccareil respiro nel sonno. Lo dimostra uno studio diretto da Una McCann della JohnHopkins School of Medicine di Baltimora e pubblicato sulla rivista Neurology.Chi fa uso di pasticche ha un rischio di otto volte maggiore rispetto a chi nonassume la droga di avere pericolose interruzioni del respiro mentre dorme. L'apnea notturna è un grave disturbo chepuò causare non solo deficit cognitivi ma anche ictus e infarti. Gli espertihanno coinvolto nello studio quasi più di 100 soggetti, 71 che hanno preso l'ecstasy almeno 25 volte nella vita e 62che non l'avevano mai provato. Con strumenti appositi i ricercatori hannomisurato la pressione nasale e il ritmo del respiro dei partecipanti durante ilsonno e hanno visto che chi aveva usato la sostanza era otto volte più a rischio di incappare in apnee notturne moderate ogravi rispetto agli altri. Non solo. Più frequente era stato l'uso dipasticche, più alto il tasso di episodi di apnea. Secondo gli scienziati, èprobabile che l'ecstasy, danneggiando il cervello, arrechi danni proprio a queicircuiti neurali implicati nel controllo del sonno e nella respirazione.