Il caso
SixthContinent, dal sogno di un imprenditore italiano la prima (e unica) piattaforma di Social Commerce al mondo
Ci sono voluti 7 anni prima del lancio nel novembre 2017. Un progetto global che è stato pensato in Inghilterra, fondato negli Stati Uniti, progettato in India e programmato e testato in Italia. SixthContinent, quindi, ha nell’Italia il vero e fondamentale campo di pratica e di sviluppo di business.
SixthContinent, con 1.800 soci nella Capogruppo Americana, è attiva in altri mercati, oltre a quello italiano, tra cui Portogallo, Spagna, Germania e Stati Uniti.
Guardando ai numeri della sola Italia:
700 mila sono gli utenti registrati
2 milioni di consumatori italiani beneficiano di SixthContinent
3 milioni e mezzo di persone all’anno navigano sulla piattaforma
Un business che corre: SixthContinent fra i più alti tassi di cescita al mondo
Dopo pochi mesi dal lancio, nell’autunno del 2017, SixthContinent ha registrato un fatturato di 5 milioni di euro, balzati a 49 nel 2018 e a 150 milioni nel 2019. Questi risultati hanno fatto di SixthContinent fra le prime aziende al mondo per crescita nel 2018 e nel 2019.
Il valore per i consumatori
Il dato più interessante e in grado di qualificare la forza dirompente di SixthContinent e del suo modello di business è dato dal valore della quota di fatturato che è tornato agli utenti sotto forma di risparmi: 1 milione nel 2017, 6 nel 2018 e ben 38 milioni lo scorso anno.
Il valore per i brand
Lo stesso trend di crescita è registrato tra i brand che via via si sono aggiunti alla piattaforma, triplicati in meno di 3 anni fino a quota 425. Hanno scelto di essere presenti sul marketplace colossi mondiali come ad es. Apple o Amazon, catene come Conad, MD o Unieuro, fino a piccole eccellenze che grazie alla piattaforma hanno avuto occasione di farsi conoscere e apprezzare da un vasto pubblico: dal birrificio artigianale al produttore caseario al rivenditore di prodotti Dop regionali.
SixthContinent è una piattaforma che si basa sull’equilibrio tra i consumatori e i brand.
Da una parte, attraverso la combinazione di acquisti, punti e crediti gli utenti possono aumentare il proprio potere di acquisto in media del 20%; dall’altro lato, per i brand SixthContinent è molto prezioso, perché il budget pubblicitario destinato a SixthContinent viene trasformato in Crediti Premio per i Consumatori e torna ai Brand sotto forma di fatturato e marginalità.
Questa “convergenza di interessi” anima gli scambi della community di SixthContinent.
Il 60% degli utenti fa acquisti ogni mese, con uno dei più alti tassi di fedeltà della clientela al mondo
la spesa media per utente è di 400 euro al mese
Per quanto riguarda gli acquisti, SixthContinent ha rilevato che per il 40% si tratta di beni discrezionali tramite i quali si guadagnano più Crediti Premio e per il 60% si tratta di beni primari sui quali gli utenti prediligono spendere i Crediti acculati per abbattere costi fissi come Bollette, Carburante, Supermercati etc... Quindi dalla spesa di tutti i giorni per la famiglia al pieno dell’automobile, al gadget hi-tech, ai viaggi fino all’intrattenimento e alla cultura: è molto ampia la scelta per gli iscritti alla piattaforma.
I danni milionari dalla truffa subita nel 2019
Mentre la community italiana su SixthContinent si stava ormai abituando ai quotidiani vantaggi del social commerce, diventato per molti un aiuto prezioso nell’economia famigliare, nel corso del 2019 durante una due diligence realizzata nell’ambito del percorso verso la quotazione in Borsa, sono emerse gravi violazioni alle Linee Guida da parte di alcuni utenti che attraverso una serie di artifici e “trucchi” in spregio alla legge e al regolamento d’uso della piattaforma, hanno raggirato i divieti e messo in piedi una frode che aveva lo scopo di moltiplicare in modo esponenziale i Crediti guadagnati sino ad una maggioranzione del +4.000%, così da generare una perdita con un impatto di circa 18 milioni, di cui 4,5 sono gli utili attesi azzerati, e 13 la perdita della società controllata italiana.
I danni arrecati sono stati di 18 milioni perché la società è prontamente intervenuta per interrompere i comportamenti fraudolenti e ha limitato (tramite le variabili previste dai termini & condizioni) in modo proporzionale l’utilizzo dei Crediti “moltiplicati”; diversamente il danno sarebbe stato di circa 50 milioni e quindi insostenibile.
Si calcola che gli utenti fraudolenti siano lo 0,6% rispetto al totale degli utenti registrati in Italia, pochi utenti che però hanno generato un danno molto grande che ha avuto riflessi sull’intera community.
I provvedimenti presi dalla società per arginare le perdite sono stati i seguenti:
Sospensione cautelativa di account sospetti
Blocco delle “offerte turbo”, oggetto della frode
Ricostituire il Capitale sociale tramite apporti di capitale dalla Capogruppo americana.
L’Esposto AGCM
Come funziona la piattaforma
SixthContinent è una piattaforma che unisce, alle funzioni tipiche dei siti di e-commerce (e.g. Groupon, Privalia), le caratteristiche dei social media (e.g. Facebook), attiva in numerosi Paesi, tra i quali, oltre all’Italia, Portogallo, Spagna, Germania e Stati Uniti.
La Piattaforma offre principalmente la vendita di titoli di legittimazione digitali (di seguito, anche solo “Shopping card”), che servono ad acquistare beni di vario genere, emesse dai vari Merchant (aziende presenti all’interno della piattaforma)
Le Shopping card e i gli altri servizi offerti dalla Società, come gli abbonamenti, sono acquistati dagli utenti, in primo luogo, tramite le proprie carte di credito o prepagate.
Il miglioramento del potere d’acquisto si raggiunge se l’utente, oltre alle proprie risorse finanziarie, sfrutta degli strumenti propri di SXC che sono:
Crediti: si ricevono come premio per ogni acquisto eseguito sulla sezione ecommerce, si accumulano nel proprio account e sono spedibili sui successivi acquisti in una percentuale che varia dallo 0% al 50%, a discrezione di SixthContinent in base agli accordi che stipula con i merchant oppure in base al contesto.
Punti: si guadagnano svolgendo attività nella sezione Social, ad esempio loggandosi ogni giorno, scrivendo recensioni al termine di un acquisto, aggiungendo dati e informazioni nel proprio account. Si traducono in punti spendibili sulla Piattaforma e cumulabili ai Crediti del punto precedente. Più in particolare, 1250 punti corrispondono a € 0,50.
Saldo (o wallet): gli utenti possono anche acquistare, se lo desiderano, Shopping Card offerte direttamente dalla Società (di seguito, anche solo “SXC Card”), anch’esse di taglio variabile, oppure caricare il proprio account tramite i punti vendita Lottomatica. Le SXC Card possono essere utilizzate solo sulla Piattaforma SixthContinent (come tutte le Shopping Card che sono utilizzabile soltanto presso il Brand che le ha emesse) tramite la “redemption” ossia la conversione della SXC Card in Saldo attivabile ed utilizzabile immediatamente, ma se contenuta in un’offerta speciale come le Offerte Turbo attivabile generalmente dopo un determinato lasso di tempo dall’acquisto della stessa (tre mesi circa).
Il Saldo unitamente ai Punti e ai Crediti può essere usato per l’acquisto delle Shopping Card dei vari Merchant di volta in volta messe a disposizione dalla Società in base al contesto di mercato e, in particolare, agli accordi commerciali di volta in volta conclusi o rinnovati. Infatti, nei Termini & Condizioni di acquisto delle SixthContinent è indicato in grassetto quanto segue
Con riferimento alle SXC Card, la Società è solita effettuare offerte “Turbo”: la caratteristica delle Offerte Turbo è che l’utente tramite esse può comprare delle SXC Card con un valore facciale maggiore rispetto a quello effettivo: ad esempio, aderendo a una delle Offerte Turbo l’utente ottiene un importo pari a € 100,00 a fronte di una spesa di soli 70 euro. Per acquistare una SXC Card deve abbinare una o più Card Sponsorizzate, ovvero le Shopping Card dei Brand che hanno investito budget pubblicitario per essere inserite appunto nell’Offerta Turbo.
Le Card Sponsorizzate sono scaricabili e utilizzabili immediatamente, mentre le SixthContinent Card contentenute nelle Offerte Turbo hanno un delay di circa 2-3 mesi per privilegiare l’utilizzo delle Card Sponsorizzate da parte dei Merchant.
Come ha funzionato la frode
La frode emerge nell’ottobre del 2019 quando PwC stava svolgendo l’audit per la quotazione in borsa
Avviene tramite SXC Card che non possono essere utilizzate per comprare ulteriori SXC Card o Offerte Turbo così come scritto nelle condizioni di acquisto e tecnicamente impossibile da effettuarsi sulla piattaforma.
Gli utenti bypassando le condizioni hanno messo in campo una truffa, cosiddetto “loop”, in cui il saldo delle SXC card non veniva utilizzato per acquistare le shopping card dei Merchant ma per acquistare altro saldo in modo da incrementare esponenzialmente il valore del portafoglio dell’utente.
“Loop” tramite carte prepagate
L’utente acquista un certo numero di SXC card Turbo da 70 euro con valore 100.
Se compra 10 carte, tre mesi dopo, avrà nel suo wallet 1000 euro spendendo solo 700 euro
Questi mille euro vengono poi riconvertiti in Card Esselunga/Carrefour utilizzate per acquisire Carte Epipoli Mastercad (carte di credito usa e getta)
Con queste carte dal valore di mille euro (cento euro l’una) l’utente tornava sulla piattaforma SixthContinent dove acquistava altre 14 carte offerte turbo da 70 euro (ma con valore 100) per un valore totale di 1400 euro .
In questo modo l’utente con un investimento iniziale di 700 euro ottiene un guadagno di 600 euro
In questo modo ripetendo potenzialmente all’infinito questa operazione viene a crearsi un “Loop” che va contro i termini e le condizioni di servizio della piattaforma. Stessa modalità veniva effettuata con le carte Bitsa vendibili solamente dalla stessa piattaforma.
“Loop” tramite family box
Sono una serie di Shopping card (ad esempio cinque) con un prezzo predeterminato (200€) e un valore complessivo predefinito (250 €). Dopo un determinato periodo di tempo, due mesi dall’acquisto, l’utente riceverà un certo numero di Crediti da utilizzare su SixthContinent (450)
Questa seconda forma di loop è riuscita solo parzialmente in quanto gli utenti sono riusciti ad aumentare il proprio portafoglio attraverso meccanismi di loop, ma sono stati bloccati da SixthContinent una volta accortasi di quanto accadeva.
Le conseguenze
È venuto pertanto a crearsi un vero e proprio sistema diffuso in maniera virale attraverso gruppi Facebook e Telegram in cui gli utenti arrivano addirittura a soprannominarsi “Loopers” consapevoli di violare le condizioni di vendita.
I danni stimati sono di circa 13 milioni di euro.
I “Loopers” hanno usato la Community per far lievitare esponenzialmente i propri portafogli senza versare nulla oltre il versamento iniziale realizzando vere operazioni di investimento illecito andando contro le finalità stesse della piattaforma.
SXC ha quindi dovuto porre in essere attività eccezionali per far fronte a eventi straordinari sebbene tutte lecite e descritte nelle CdV e Condizioni Generali d’uso.
Le accuse a SixthContinent
L’autorità ha ventilato l’esistenza di possibili profili di scorrettezza da parte di SixthContinent. In particolare:
Ingannevolezza delle condizioni di adesione alla Community soprattutto sull’esatto fuzionamento della Piattaforma e soprattutto ai vincoli imposti per l’annullamento degli ordini e sospensione chiusura degli account.
Aggressività dell’attività unilaterale di blocco degli account dei consumatori, dell’impedimento e/o della limitazione alla fruizione delle Shopping Card e delle altre utilità, nonché del mancato rimborso delle somme versate per l’acquisto di predette carte e dei crediti maturati dalla partecipazione alla Community. La rimodulazione dell’utilizzo dei crediti. Chiedendo di sospendere le misure prese nei confronti degli utenti (blocco account e uso shopping card).
La difesa di SixthContinent
SixthContinent viene accusata di ingannevolezza dei messaggi pubblicitari oltre all’assenza di informazioni adeguate riguardo l’annullamento
La tesi non può essere in alcun modo condivisa in quanto
Gli strumenti utilizzati per promuovere il servizio in maniera elementare sono idonei allo strumento scelto (ad esempio video promozionale su piattaforma) .
La spiegazione della piattaforma può essere meglio compresa dall’utente tramite copiosa ed esauriente documentazione contrattuale
Gli altri documenti utilizzati per avvalorare la tesi dell’autorità sono un video, non ufficiale, di un agente che spiega come funziona, in particolare l’ offerta turbo, e le condizioni di vendita poco chiare soprattutto per la parte relativa al blocco/sospensione dell’account anche se quella inserita è una clausola usata solitamente nell’e-commerce SXC quindi sostiene di aver dato tutti gli strumenti per una completa conoscenza dei diritti e degli obblighi scaturenti dalla registrazione al sito. Tra le altre cose i ricorenti per quantità di somme investite e conoscenza della community possono essere definiti tutto tranne che utenti medi.
Per quanto riguarda l’aggressività nella gestione da parte degli account a differenza di quanto sostenuto dall’autorità SXC:
ha bloccato solo gli account delle persone coinvolte nei “loop” e sospeso quelli degli utenti sospettati. Non ha compiuto un blocco discriminato degli account come invece sostenuto.
Per quanto riguarda il presunto ritardo nella attivazione delle shopping card questo è dovuto principalmente al danno creato dai cosiddetti Loop, per i quali c’è stato bisogno di tempo per comprenderli appieno anche a causa della pandemia causata dal virus Covid-19 e da una violenta aggressione mediatica che ha messo ulteriormente in difficoltà la società SXC ha quindi ritardato la consegna delle Shopping card e il rimborso delle stesse in caso di impossibilità di consegnarle Il ritardo è anche dipeso dall’apertura di numerose pratiche di chargeback, ossia di richieste di rimborso direttamente al sistema di pagamento utilizzato dall’utente con il rischio di una doppia richiesta di rimborso, sia al sistema di pagamento che a SXC, con conseguente necessità da parte della Società di effettuare controlli per evitare la duplicazione dei costi
Dal primo luglio, SXC sta procedendo al rimborso di gruppi di utenti In merito alla riduzione della percentuale di utilizzo dei crediti all’interno della piattaforma SXC ha dovuto necessariamente procedere a una revisione di alcune modalità operative del funzionamento della Piattaforma, con l’obiettivo di continuare ad assicurarne la sostenibilità di lungo periodo, cercando al contempo di porre rimedio, e di prevenire per il futuro, le condotte volte all’artificiosa creazione di valore del Portafoglio, ossia i loop, che hanno portato ai gravi danni per la Società.
A partire dal mese di luglio Il 97,28% degli utenti attivi in Italia sulla Piattaforma (569.226 utenti) è ora abilitato ad utilizzare una percentuale dei Crediti identica rispetto a quanto avveniva in regime di ordinario funzionamento della Piattaforma e, sempre a partire da luglio, il 98,87% del totale degli utenti italiani (578.546 utenti) può acquistare con il Saldo qualsiasi Shopping Card fino al 100% del suo valore , tornando così ai livelli di prestazioni garantiti nel periodo “pre-loop”.
Le scelte compiute dalla società devono quindi essere valutate come conseguenza di una patologia e assoluta situazione di emergenza e non per volere della società.