Trapianti, occhio elettronico

Silvia Tironi

Una donna di 50 anni di New York, cieca dall'età di 13anni, è riuscita a recuperare parzialmente la vista grazie ad un trapianto diocchi elettronici sperimentali. “La donna aveva perso la vista a causa delladegenerazione della sua retina dovuto alla ‘retinitis pigmentosa’, una malattiagenetica. Ora, grazie alla nuova tecnologia, è in grado di distinguerenuovamente tra luce e ombra, focalizzare figure, guardare il cibo sul piatto emuoversi in ambienti non familiari”, ha detto Lucian V. Del Priore, medico delNewYork Presbyterian Hospital e del Columbia University Medical Center, che haeseguito l'intervento lo scorso 26 giugno. “L'impianto elettronico, componentedel sistema Argus II Retinal Stimulation System e sviluppato dalla Second SightMedical Products di Sylmar, California, è progettato - ha osservato Del Priore- per stimolare direttamente le cellule della retina”. L'impianto, che è statoinstallato finora in circa 20 pazienti statunitensi affetti da ‘retinitispigmentosa’, è costituito da una piccola camera da montare su degli occhiali,un microprocessore con batteria, ed un sistema elettronico di stimolazionedella retina. Questo è il primo trapianto effettuato con successo su unpaziente di New York. “Siamo molto soddisfatti dei risultati, e fiduciosi peril futuro - ha concluso Del Priore - L'apparecchio non è in grado diripristinare totalmente la vista nei pazienti, ma la loro disabilità vienefortemente ridotta, dando loro un grande vantaggio per la vita di ogni giorno”.