Infarto, cuore rosa alla lente

Silvia Tironi

Cuore'rosa’ sotto la lente all'ospedale Niguarda di Milano. L'obiettivo delprogetto, che prevede di arruolare 500 donne under 45, è «individuare i fattoridi rischio genetici all'origine degli infarti precoci nella popolazionefemminile: eventi molto rari, ma estremamente drammatici, perché condizionanopesantemente il futuro della paziente», sottolinea Francesco Mauri, direttoredel Dipartimento cardiovascolare del Niguarda, nella prima giornata del 43esimoConvegno internazionale di cardiologia promosso dall'azienda ospedalieralombarda. Un evento che fino al 2 ottobre riunirà alla Fiera di Rho-Pero oltre200 esperti, a confronto sulle nuove frontiere della cardiologia: cuore artificiale,valvole hi-tech impiantate con tecnica soft e genetica delle malattiecardiovascolari, primo killer nella Penisola e in tutto il mondo occidentale.Lo studio sull'infarto femminile precoce e sulle sue cause 'scritte’ nel Dna -spiega Mauri - si inserisce all'interno di un progetto più vasto che coinvolge,insieme al Niguarda con Piera Angelica Merlini nel ruolo di chairman, anchel'ospedale Maggiore di Parma con Diego Ardissino (coordinatore), e la Fondazione IrccsPoliclinico di Milano con Pier Mannuccio Mannucci. «Confrontando il Dna dioltre 1.500 uomini e donne colpiti da infarto precoce con il profilo geneticodi persone sane - ricorda il primario - abbiamo evidenziato il ruolo chiave dialcuni geni nell'aumentare il rischio di infarto giovanile». Risultatipubblicati nei mesi scorsi su 'Nature Genetics', sottolinea Mauri. «Ora, graziea un finanziamento del ministero del Lavoro, salute e politiche sociali -annuncia - ci concentreremo sul cuore delle donne e cercheremo di approfondirei fattori di rischio genetici dell'infarto precoce femminile». Sul totaleinfarti giovanili esaminati dal team multicentrico italiano, «il 20% riguardale donne. Sono quindi eventi rari - ripete Mauri - ma molto drammatici. Tantoche è prevista una ricerca collaterale per valutarne l'impatto sulla qualità divita delle pazienti». Al momento «abbiamo a disposizione un campione di 300-400donne colpite da infarto precoce - conclude il cardiologo - ma vogliamoreclutarne altre e arrivare almeno a 500», il cui genoma verrà confrontato conquello di 'arruolate’ sane. Missione: far luce sui segreti dell'infarto che,come un fulmine a ciel sereno, può spezzare la vita delle donne.